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Archivio del tag ‘Anna Ronchi’

Professione Typographer

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A Milano, presso il CFP Bauer, una serata tipografica femminile, la seconda di una serie che è incominciata l’anno scorso con il nome Professione Typographer. Martedì 16 ottobre 2012 alle ore 19.00 vedremo Anna Ronchi, Claude Marzotto e Maria Zaramella che parleranno delle loro attività professionale nella calligrafia e nella tipografia.

Anna Ronchi – calligrafa e grafica, fra i fondatori dell’Associazione Calligrafica Italiana e docente del corso di Design tipografico dalla prima edizione al 2004 presso il CFP Bauer, attualmente impegnata in un progetto di revisione dell’insegnamento della scrittura nelle scuole primarie.

Claude Marzotto – designer, illustratrice, contaminatrice di tecniche e linguaggi grafici è autrice del volume Proto tipi: farsi una stamperia, co-fondatrice dell’Atelier Vostok è oggi impegnata nel progetto Tob-stok. Sue anche alcune incursioni didattiche ai corsi Bauer.

Maria Zaramella – tra i fondatori di Officina Tipografica Nove punti (OT9PT), un’associazione culturale che progetta e realizza stampati tipografici di carattere sperimentale, con tecniche tradizionali e alternative, ex allieva del corso di Disegno tipografico.

martedì 16 ottobre 2012, ore 19
presso l’aula magna
del CFP Bauer-Afol Milano
via Soderini 24, Milano

www.cfpbauer.it

Mostra per i 20 anni dell’Associazione Calligrafica Italiana

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S’inaugura  venerdì 11 novembre la mostra organizzata in occasione del suo ventesimo anno di attività dall’Associazione Calligrafica Italiana. L’esposizione avrà luogo presso la Galleria AIAP, a Milano, fino al 3 dicembre 2011.

La mostra vuole offrire una panoramica sulle diverse forme dell’arte calligrafica attraverso le opere dei soci: dalla calligrafia formale alla calligrafia espressiva, dal testo leggibile al segno astratto, utilizzando un’ampia gamma di tecniche. L’allestimento è opera dell’architetto Tommaso Landini.

L’ACI è stata fondata nel 1991 con lo scopo di promuovere e diffondere l’arte calligrafica; con un calendario che propone ogni anno un’ampia gamma di corsi a diversi livelli, dai principianti agli avanzati, rinnovando continuamente le proposte con nuovi temi e con nuovi docenti, includendo materie come la rilegatura e la stampa a mano, ACI è diventata punto di riferimento per calligrafi professionisti, grafici e semplici appassionati della “bella scrittura”. Fiore all’occhiello di ACI il corso teorico pratico “La calligrafia torna a scuola”, volto a mantenere nella scuola la cultura della scrittura manuale.

Dettagli dell’evento:
Inaugurazione:
venerdì 11 novembre 2011
ore 18.00
Galleria AIAP
via A. Ponchielli 3, 20129 Milano

La mostra rimarrà aperta dall’11 novembre al 3 dicembre 2011
Orario: dal lunedì al giovedì ore 10-18, il venerdì ore 10-13


www.calligrafia.org

Calendario dei corsi di Calligrafia 2010 dell’Associazione Calligrafica Italiana

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L’Associazione Calligrafica italiana, con sede a Milano, organizza ogni anno una nutrita serie di corsi calligrafici e non solo in diverse località italiane tra le quali Bergamo, Bobbio (Piacenza), Bologna, Napoli, Ponte Tresa (Varese), Verona, Vicenza e ovviamente Milano.
Potete vedere l’intero calendario dei corsi sul sito dell’ACI

Nel prossimo autunno:
A Milano, ci saranno i seguenti corsi: sabato 25 settembre “Strumenti e carte dalla A alla Z” con Anna Ronchi; sabato 9 e domenica 10 ottobre “Espressività dei simboli e della calligrafia” con Gabriela Carbognani; sabato 23 ottobre “I love envelope” con Susanna Carugati; sabato 6 e domenica 7 novembre “Tracce, segni, caratteri” con Francesca Biasetton; sabato 20 e domenica 21 novembre “Neuland” con Anna Schettin; sabato 4 e domenica 5 dicembre “Onciale” con Alessandra De Lellis.
A Bologna: sabato 16 e domenica 17 ottobre “Goticized Italic” con Barbara Calzolari; sabato 30 e domenica 31 ottobre “Calligrammi” con Luca Barcellona;.
A Ponte Tresa (Varese): sabato 18 e domenica 19 settembre “Textur” con Luca Barcellona; sabato 2 e domenica 3 ottobre “La pancia della o” con Francesca Biasetton; sabato 13 e domenica 14 novembre “Maiuscole e Automatic Pen” con Anna Ronchi.
A Verona: sabato 9 e domenica 10 ottobre “Il corsivo inglese” con Alessandra De Lellis.

I corsi 2010 dell’Associazione Calligrafica Italiana

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Come ogni anno l’Associazione Calligrafica Italiana organizza molti corsi delle varie tecniche calligrafiche in giro per l’Italia. Oltre Milano, sede dell’associazione, quest’anno si svolgeranno anche a Bologna, Vicenza, Ponte Tresa (VA), Bergamo, Bobbio (PC), Verona e Napoli.

Potete trovare il calendario completo e tutte le informazioni presso il sito dell’ACI: www.calligrafia.org

Associazione Calligrafica Italianavia Giannone 2 | 20154 Milano – tel/fax 02.3490927 | info@calligrafia.org

Proseguono i corsi di calligrafia dell’Associazione Calligrafica Italiana

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Proseguono tra Milano, Bologna, Vicenza, Spilimbergo (PN) e Lugano (Svizzera) i corsi calligrafici e di sperimentazione di tecniche artigianali legate alla carta, al libro ed alla tipografia organizzati dallACI – Associazione Calligrafica Italiana.

Anche quest’anno un calendario denso di attività per ogni livello: dai principianti agli esperti.

Per vedere gli aggiornamento del calendario dei corsi e per tutte le informazioni:
ASSOCIAZIONE CALLIGRAFICA ITALIANA

Via Giannone, 4
20154 Milano
Tel./Fax 0039 02 34 90 927
info@calligrafia.org
giorni di apertura:
martedi e giovedi dalle 9.30 alle 12.30

“L’alfabeto e la città” di James Clough: la conferenza

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Si è svolta martedì scorso, presso il Centro di Studi Grafici di Milano, la conferenza di James Clough “L’alfabeto e la città” con numerosa partecipazione di pubblico dove James ci ha incuriosito, divertito e fatto riflettere sulle varie insegne, iscrizioni, targhe e segnaletiche che ha fotografato personalmente, o che ha ricevuto, in giro per l’Italia.

Tralasciando le lapidi e le iscrizioni antiche italiane, delle quali una sola serata non sarebbe bastato ad illustrarle, James ci ha fatto vedere un pot-pourri di immagini partendo dalle targhe stradali, da quelle “ordinate” milanesi con le indicazioni scolpite e pitturate di nero su lastre di marmo bianco e in alcuni casi adattate in ornamenti architettonici, a degli esempi di Bergamo che ne vanta ben 15 tipi differenti, o all’esempio di Urbino composte in «Didot» condensato che le rende illeggibili. Altre targhe che ci ha fatto vedere: una in ceramica di Faenza (molto pertinente con la cultura cittadina) o una, sempre in ceramica, di Monleale (AL) dove l’indicazione “via Castello” risulta molto bello e brillante, come pure una curiosa di Borgo Po a Torino in stile rococò fiorentino che “scaccia i romani” o i “nissioetti” (nizioletti – lenzuolini) veneziani, a me cari, introdotti nella città lagunare dagli occupanti napoleonici nella fine del ıx Secolo (come ci conferma anche James Mosley).
Le targhe proiettate di seguito invece illustravano i numerosi “misfatti”, purtroppo facilmente ritrovabili, in giro per l’Italia: da una “via Tasso” a Cologno Monzese (MI) ad una sovrapposizione di targhe a Pianezza (TO) dove le nuove metalliche composte con un pessimo carattere coprono in parte le antiche molto belle, memoria storica di un paese. Per non parlare delle targhe tipo “via D. Alighieri” con “via Dante A.” (la foto di Anna Ronchi le mette in confronto ambedue).

Nella seconda parte della serata James ci ha fatto vedere alcune iscrizioni archigrafiche degli anni ’30 in tanti diversi stili tra le quali il bellissimo bastoni spaziato del Tribunale di Milano fatto dall’Arch. Marcello Piacentini e sempre dello stesso progettista le iscrizioni del Museo Nazionale di Reggio Calabria e del Palazzo INPS-Missori a Milano. Alcuni curiosi nessi tipografici trovati sulle lapidi del Cimitero Monumentale di Milano ed altre iscrizioni dove si notavano i diversi posizionamenti, più orizzontali o più verticali, delle ‘S’ sinuose tipiche di quegli anni.
In contrapposizione al bastoni di Piacentini per il Tribunale milanese, l’uso tridimensionale dello «Stop» di Aldo Novarese per il Tribunale di Napoli. Aldo non avrebbe mai ipotizzato tanto onore per un suo carattere “sperimentale e giocoso” utilizzato per un luogo tuttaltro che allegro.

Terza parte della conferenza riguardava le insegne di negozi nate come puro lettering dipinto su fondo metallico o dipinto sul verso di lastre di vetro ora sempre più diventate di materiale plastico, perdendo quella manualità artigianale che creava “opere” molto interessanti. Di queste tipologie di insegne James ci ha illustrato tre tipi differenti: Liberty, vernacolari (inteso come opere non professionistiche ma molto “libere e fuori da ogni regola compositiva”) e progetti grafici veri e propri.
Interessanti sono le ricerche sulle vecchie insegne che stanno scomparendo o che, purtroppo sono già scomparse, ma che fortuna rimangono almeno come fotografie, come la “Latteria” di Milano in zona via Zecca Vecchia e una oramai rarissima indicazione, sempre nel centro di Milano, di denominazione di “Contrada”.
Sopravvivono ancora delle vecchie insegne come quella del negozio “Mutinelli” a Milano o di un cinema a Modena come pure di mosaici pedonali a Venezia per indicare ristoranti (un esempio illustrato è l’uso di un corsivo inglese per un ristorante storico veneziano la “Antica Carbonera”), in alcuni casi la sensibilità di alcuni negozianti fa sì che, nonostante il negozio venda altra merce o che abbia cambiata solo la propietà, mantenga le insegne storiche come testimonianza culturale e storica del vissuto (l’insegna “Paracqua” o di una ex Farmacia trasformata in boutique ambedue in via Solferino a Milano ne è un esempio).
Tra le tante insegne progettate che James ci ha fatto vedere ci sono stati alcuni esempi tra i quali l’uso un po’ particolare di una ‘H’ per un fast food di Pesaro dove la lettera è diventato il busto di un cameriere che serve un burger o i giochi di lettere in altri elaborati.
Anche in questa categoria non mancano i “sotterfugi” come nel negozio di casalinghi dove la lettera ‘g’ è stata completamente posizionata sopra la linea di base (caso già illustrato in un mio precedente post sulla segnaletica della Metropolitana di Milano).
In chiusura di serata alcuni esempi di insegne esposte e di tombini di ghisa interessanti per alcuni accorgimenti per visualizzare, a seconda della forma del tombino stesso, gli acronimi di appartenenza.
Altre immagini di questa “caccia fotografica” di James Clough sono reperibili nei suoi articoli che ha scritto ultimamente per la rivista “Graphicus”.

Grazie James!