Typography – Tipografia – Tipográfia – Typographie – Typografie – Typografi – Τυπογραφία

Archivio del tag ‘formazione’

Type Design – Rewind – 5 anni di didattica progettuale

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

Passano gli anni e il corso di alta formazione in Type Design gestito dal Consorzio Poli.design di Milano su iniziativa del prof. Giancarlo Iliprandi, con il patrocinio di AIAP, Adi, Ali.design, Tipoteca Italiana Fondazione e Dipartimento Indaco della Facoltà del Design del Politecnico di Milano ha raggiunto la quinta edizione.

In occasione della Settimana della Comunicazione (3 – 7 ottobre) che vede molti luoghi di Milano coinvolti con workshop, conferenze, seminari esperenziali, mostre ed eventi ci sarà anche una mostra “Type Design Mostra dei manifesti di corso risultato di 4 anni di alta formazione” curata da Francesco E. Guida e Giancarlo Iliprandi. Tale mostra verrà inaugurata il 4 ottobre alle ore 18 presse l’edificio N del Politecnico di Milano Bovisa.

Venerdì 7 ottobre 2011 alle  ore 16,00 presso il Consorzio Poli.design in via Durando 38/a V piano – aula 5.4.
ci sarà l’esposizione degli elaborati progettuali della sesta edizione del corso con una Lecture di chiusura del corso a cura di Silvia Sfligiotti. Ci sarà, inoltre, la presentazione del volume a cura di Francesco E. Guida e Giancarlo Iliprandi
“Type Design. Esperienze progettuali tra teoria e prassi” (Franco Angeli, 2011) con interventi degli autori.

TypeDesign4: “Mela+Tipo” e “Mela+tondo” di Daniela Verona

con 2 commenti - leggili e lascia anche il tuo, grazie

L’undicesimo progetto di type design presentato in questo blog tra i lavori degli studenti del Corso di Alta formazione in Type Design della quarta edizione svolta nel 2009 presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian è il carattere progettato da Daniela Verona di Roma sviluppato in due variabili: “Mela+Tipo” e “Mela+tondo”.

L’obiettivo proposto era la progettazione di un carattere o un sistema tipografico relativo ad una vecchia interfaccia analogica. L’oggetto scelto da Daniela è stato la tastiera dell’iMac Bondi del 1998, famoso per l’ampia scelta cromatica con cui personalizzare il computer ed i suoi accessori. E per questo oggetto ha voluto dare una “anima” anche ai tasti con un nuovo carattere in due variabili.
Il peso del carattere è chiaro (light) perché Daniela analizzando le tastiere esistenti ha notato che il segno sottile risulta più leggibile, soprattutto in caso di retroilluminazione.
I tratti sono mono spessore perché inizialmente Daniela aveva pensato ad un carattere fresato che, essendo inciso da una punta metallica, comportava alcune limitazioni.
Gli elementi caratterizzanti di ogni glifo sono diventati quindi l’assenza di contrasto tra le aste e la matrice rotonda del tracciato.
Queste caratteristiche lo rendono adatto anche ad altri metodi di stampa, come la serigrafia … e perché no, la tipografia.
Il disegno dei glifi è molto aperto con l’occhio medio (x-heigth) molto grande, rispetto alle ascendenti e discendenti, questa font si può adattare anche alla scrittura di testi e titoli.
La rotondità del disegno dei glifi riprende la forma morbida del computer rendendo meno formale, ma sempre leggibile, tutto l’alfabeto. Questo legame è ancora più forte quando la Q diventa l’inconfondibile simbolo dell’accensione.

La prima versione, denominata “Mela+Tipo”, ha come radice della sua denominazione in un chiaro richiamo al linguaggio di tutti gli utilizzatori del mondo Mac, che per indicare la maggior parte delle scorciatoie da tastiera utilizzano, nominandolo, il tasto “mela”.

La seconda versione, alternativa, il “Mela+tondo” è stata disegnata come personalizzazione possibile con caratteri più espressivi e meno formali. Come posso avere iMac di colori differenti, perché non pensare a tastiere personalizzate?

_IGP5195

TypeDesign4: il “Daimo for Kids” di Nicola Iannibello

con 2 commenti - leggili e lascia anche il tuo, grazie

Un altro carattere progettato durante la quarta edizione Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso anno tra settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian.

“Daimo for Kids”, progettato da Nicola (Nicko) Iannibello nato a Taranto ma oramai trasferito a Milano, è una font in due variabili denominate “Etichetta” e “Punzone” disegnate basandosi sui caratteri utilizzati per i ‘vecchi’ modelli dell’etichettatrici manuali a nastro Dymo che producevano scritte a rilievo su nastri adesivi plastici colorati ora sostituiti da nastri in nylon flessibile o poliestere per trasferimento termico.

Ricordiamo che il tema dei lavori di questo corso verteva sulla progettazione di un alfabeto per un’interfaccia analogica. Tali interfacce, dove il partecipante al corso poteva scegliere, sono state: 1. Macchine per scrivere 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile 3. Tastiere per computer 4. Orologi analogici 5. Cruscotti 6. Normografi 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

Nelle prossime settimane saranno postati gli altri elaborati.

TypeDesign4: il “Remigio” di Nicolò Giacomin

con solo un commento - leggilo e lascia anche il tuo, grazie

Proseguono i post inerenti l’ultima edizione del Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian.

Dopo i caratteri monospaziati di Filippo Dalla Villa oggetto di una sperimentazione, per generare nuovi elementi tipografici utilizzabili dalla ditta Solari di Udine per la comunicazione e l’impiego tecnico aziendali, in questo post vediamo le proposte fatte dal trevisano Nicolò Giacomin con il suo “Remigio”.

Nel disegnare le sue font ha cercato di tenere più grande possibile l’occhio medio riducendo quindi ascendenti e discendenti al minimo.

Una volta disegnato a mano lo scheletro piuttosto geometrico, ha cercato poi di creare del movimento applicando una leggera modulazione del tratto, di reminiscenza calligrafica, soprattutto nel minuscolo.

Per rendere più leggibile il carattere ha accentuato gli angoli delle controforme rispetto al contorno esterno per aumentarne l’area.

La linea di divisione dei due pannelli è stata fissata a metà dell’altezza delle ‘x’ e le lettere maiuscole accentate sono previste in una versione tipo maiuscoletto per utilizzare lo spazio utile, senza creare troppo vuoto nelle minuscole.

La font ha tre versioni sempre monospaziate: da testo normale, con il taglio in versione nera, e in versione negativa tipica dei pannelli a paletta.

TypeDesign4: “Olivia” di Francesco Filigoi

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

Si chiama “Olivia” la sesta font che vi presento oggi tra quelle progettate durante il Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano.

“Olivia”, progettato da Francesco Filigoi di Udine, è una font ispirata alle macchine dattilografiche, ma al contrario di queste risulta proporzionale nelle spaziature.

Purtroppo il lavoro non è completo mancando il minuscolo e le lettere accentate che speriamo Francesco disegni in un prossimo futuro.

Ricordiamo che il tema dei lavori di questo corso verteva sulla progettazione di un alfabeto per un’interfaccia analogica. Tali interfacce, dove il partecipante al corso poteva scegliere, sono state: 1. Macchine per scrivere 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile 3. Tastiere per computer 4. Orologi analogici 5. Cruscotti 6. Normografi 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

Nelle prossime settimane saranno postati gli altri elaborati.

TypeDesign4: “Solari Mono Fermo e Remigio” di Filippo Dalla Villa

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

Riprendo, dopo la sosta natalizia, l’inserimento dei post sui lavori dei partecipanti alla 4ª edizione del Corso di Alta Fomazione in Type Design presso il Consorzio Poli.design di Milano lo scorso settembre e ottobre.

I caratteri tipografici Solari Mono Fermo e Solari Mono Remigio sono stati progettati e realizzati da Filippo Dalla Villa co-titolare della Freskiz Comunicate a Fratta Polesine (RO).

Solari Mono Fermo e Solari Mono Remigio sono caratteri monospaziati oggetto di una sperimentazione, per generare nuovi elementi tipografici utilizzabili dalla ditta Solari di Udine per la comunicazione e l’impiego tecnico aziendali.

I due caratteri progettati e realizzati prendono il nome da due grandi personaggi degli anni Cinquanta, che hanno saputo rilanciare il nome dell’azienda Solari nel mondo: i fratelli Fermo e Remigio Solari.

Fermo, genio dell’organizzazione e della gestione dalla personalità eclettica e coinvolgente, ha rappresentato in quegli anni il modello dell’imprenditore moderno, rivolto al mercato e attentissimo alle tecniche di marketing.

Remigio, con la sua passione per la meccanica, ha progettato il sistema a paletta, una vera e propria invenzione che ha sconvolto le normali metodologie di visualizzazione dell’ora e dell’informazione al pubblico.

Solari Mono Fermo e Solari Mono Remigio cercano di trovare una soluzione ottica e di stile ai caratteri tipografici come Helvetica e simili, fino a oggi impiegati nei sistemi RID a paletta della ditta Solari.

I due caratteri, infatti, sono stati progettati tenendo presente il taglio centrale del sistema a paletta.

Il progetto prevede l’introduzione delle lettere minuscole finora impiegate con grossi problemi ottici, che non riguardano solo il taglio centrale delle palette. I problemi sono stati risolti aumentando l’x-height.

Il carattere Solari Mono Fermo è previsto per l’impiego nell’ambito della titolazione dei materiali di comunicazione della ditta Solari. Solari Mono Remigio, derivato dal Solari Mono Fermo, è previsto per l’uso nei sistemi RID, attualmente in uso.