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Archivio del tag ‘Jenson’

C’è occhio e “occhio”

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Abbiamo già visto in un precedente post della categoria “tipometria” la definizione di corpo del carattere e le unità di misura tipografiche.

Però il corpo non è un buon indicatore delle dimensioni del font, ma solo del suo ingombro verticale. Non si direbbe, ma se osservate, le due composizioni di testo sottostanti hanno lo stesso corpo. Quello a sinistra, il «Bernhard Modern», ha infatti le spalle – i tratti ascendenti molto lunghi, e l’occhio “medio” piccolo; quello a destra, il «News Gothic», presenta un occhio “medio” grande.

Anche nell’esempio sottostante tutti i caratteri sono composti con lo stesso corpo, ma alcuni sembrano composti in corpo superiore, altri in corpo inferiore.

Quindi l’occhio del carattere è tutto ciò che si vede della lettera quando essa è stampata, escluse le eventuali accentazioni delle maiuscole. L’occhio è quindi l’altezza e larghezza effettiva della lettera e si divide in tre parti: occhio medio, che viene riferito all’altezza della “x” minuscola x-height; l’occhio superiore che corrisponde alle aste ascendenti delle minuscole – si prende come riferimento la “l”; e l’occhio inferiore che corrisponde alle aste discendenti delle minuscole si prende come riferimento la “p” e la “g” a seconda dei caratteri.

L’occhio medio di una lettera non mantiene sempre le medesime dimensioni e proporzioni in tutti gli alfabeti dello stesso corpo. A parità di corpo, i caratteri con occhio medio grande sembrano molto più grandi di quelli con occhio medio piccolo. Se si desidera ridurre il corpo di un testo per avere più spazio nella pagina, basta scegliere un carattere con occhio medio grande; le lettere che compongono le parole saranno più leggibili. Questa dimensione, o proporzione, è detta “allineamenti dell’occhio medio” ed è definita come l’altezza relativa di una “x” minuscola in rapporto all’altezza della corrispondente maiuscola.

I caratteri con occhio medio – piccolo hanno occhielli più piccoli e aste ascendenti e discendenti più lunghe; vengono di solito usati in testi compatti con interlineatura uguale al corpo o, in alcuni rari casi, con sterlineatura (solo con giustezze piccole), e permettono di contenere il numero delle pagine o la lunghezza di un testo in colonna. I caratteri: «Bembo», «Bodoni», «Baskerville», «Bernhard Modern», «Chaparral», «Garamond», «Jenson», «Perpetua» sono un esempio di caratteri con occhio piccolo, ma tra questi il «Bodoni», anche se non ha l’occhio più piccolo del «Garamond» o dello «Jenson», risulta essere un carattere molto elegante ma di difficile lettura per testi lunghi, si presta molto bene per i “frontespizi”, i “titoli”, quindi con corpi grandi. Lo stesso «Bodoni» dà alla pagina una sensazione di maggiore vuoto, mentre un carattere con occhio medio più grande di esso conferisce una sensazione di maggior compattezza, risultando più estetico in molte situazioni compositive.

Nei caratteri con occhio medio – medio le proporzioni fra le minuscole e i tratti ascendenti sono omogenee e questo fa sì che siano adatti a una vasta gamma di applicazioni. Esempi di caratteri con occhio medio sono: «Futura», «Avenir», «Clarendon», «Times», «Gill Sans», «Optima», «Minion», «Palatino», «Serifa», «GFT Venexiano», «FF Scala», «Bell Gothic» e «Souvenir».

I caratteri con occhio medio – grande sono quelli che offrono il vantaggio della maggiore leggibilità e sono usati dove non esistano problemi di spazio o di economia. Sono quindi indicati per comporre testi per la lettura da parte dei bambini, per i testi scolastici e per i manifesti dove è più importante la comunicazione verbale su quella visiva. I caratteri: «American Typewriter», «New Century Schoolbook», «Antique Olive», «Avant Garde», «Franklin Gothic», «Helvetica», «Letter Gothic», «Myriad», «News Gothic», «Rockwell», «Univers» e «Tiepolo» sono esempi di caratteri con occhio grande.

Testo in portoghese

I prossimi corsi di Calligrafia dell’Associazione Calligrafica Italiana – 2008

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Ordine di scrittura di alcune lettere onciali
Ordine di scrittura di alcune lettere onciali

Ecco un calendario dei corsi di calligrafia organizzati dall’ACI Associazione Calligrafica Italiana nei mesi di settembre e ottobre 2008 sia a Milano, sia in altre sedi. Tali mini corsi sono indirizzati sia ai principianti, sia a chi ha una conoscenza intermedia della materia. Per ulteriori informazioni, calendari completi, scaricare volantini e iscrizioni: ACI

Un precedente corso sullOnciale tenuto da Ivana Tubaro
Un precedente corso sull’Onciale tenuto da Ivana Tubaro

MILANO

I vuoti e i pieni della calligrafia con Anna Ronchi
sabato e domenica 27/28 settembre

Riconoscere e considerare il vuoto come elemento della composizione. Il vuoto aiuta a creare una struttura spaziale ed è ricco di significati e di espressività. Il vuoto crea tensione e rende dinamica la composizione.

livello intermedio / iscrizioni entro il 17 settembre
responsabile corso Anna Ronchi


La scrittura onciale con Ivana Tubaro
sabato 4 e sabato 11 ottobre

L’onciale, date le sue qualità di semplicità e di chiarezza è ai nostri giorni particolarmente adatta a chi si avvicina per la prima volta alla calligrafia e vuole impararne le tecniche di base. Durante il corso si partirà da esercizi adatti alla comprensione della struttura delle lettere e si arriverà alla scrittura con il pennino. Scopo del corso è incoraggiare la realizzazione di un piccolo lavoro definitivo; a partire da un breve testo se ne studierà l’impaginazione e l’esecuzione finale.

per principianti / iscrizioni entro il 24 settembre 2008
responsabile corso Ivana Tubaro

Legature Slegate 2 con Cristina Balbiano e Suzanne Schmollgruber
sabato 11 ottobre 2008

Una nuova serie di esemplari mutuati dai contesti più vari, dall’origami così come dalle arti del libro e dal cartonnage. Piegature, tagli e poca colla per realizzare altri insoliti modelli di libri, depliant e versatili custodie, con svariate tipologie di carte e materiali. Per partecipare non è necessario aver seguito il primo seminario. Adatto ad ogni livello.

per tutti / iscrizioni entro il 1° ottobre
responsabile corso Anna Schettin

Automatic pen, tracce e colori con Anna Ronchi
domenica 26 ottobre

Il segno ottenuto con l’automatic pen è affascinante per le dimensioni notevoli e per gli effetti di colore che si possono ottenere con tempere, acquerelli e tinte in flacone già pronte.

livello intermedio / iscrizioni entro il 15 ottobre
responsabile corso Anna Ronchi

Corsivo inglese con James Clough
venerdì, sabato e domenica 14/15/16 novembre

Nato nelle mani dei penmen inglesi del Settecento, il corsivo inglese fu il modello adoperato nelle scuole italiane ed europee dall’Ottocento fino ai primi decenni dello scorso secolo. Dopo un approccio rigoroso per imparare la tecnica di scrivere con il pennino a punta flessibile, scopriremo i piaceri del corsivo inglese, una scrittura che rimane ancora nella memoria storica degli italiani.

per tutti / iscrizioni entro il 5 novembre
responsabile corso James Clough



Timbri in gomma con Marco Campedelli

domenica 30 novembre

La gomma da cancellare può diventare un originalissimo timbro per la stampa a mano. Durante il corso si impareranno tecniche basilari di intaglio della gomma utili per incidere lettere iniziali, simboli, disegni o parole che verranno poi riprodotte su carta. Una tecnica semplice ma dal suggestivo effetto finale. Adatto a chiunque voglia sperimentare qualcosa di nuovo.

per tutti / iscrizioni entro il 19 novembre
responsabile corso Marco Campedelli



Visita alla Biblioteca Trivulziana con James Clough

venerdì 5 dicembre 2008

Questa sarà una rara opportunità per ammirare alcune delle più belle pagine scritte dagli amanuensi che hanno rivoluzionato la storia della calligrafia durante il Rinascimento italiano. Inoltre, esamineremo i libri stampati dai successori di Gutenberg, le opere dei grandi tipografi quali Jenson e Aldo Manuzio a Venezia fino al lavoro di Giambattista Bodoni a Parma.

per tutti / iscrizioni entro il 26 novembre
responsabile corso James Clough

VICENZA

La produzione dei colori tradizionali per l’arte della miniatura con Ivano Ziggiotti
venerdì, sabato e domenica 26/27/28 settembre 2008

I colori così vivi e splendenti delle miniature esercitano in noi una particolare attrazione. Il blu oltremare, l’azzurrite, il cinabro, la malachite, l’iris e lo spincervino, il guado e la reseda sono pronti a svelarvi tutto il loro mistero per trasformarsi sotto le vostre mani in splendide tonalità in forma di succhi, lacche e polveri arcobaleno.

per tutti / iscrizioni entro il 12 settembre
responsabile corso Ivano Ziggiotti

Introduzione alla Calligrafia con Marco Campedelli
domenica 12 ottobre

Giornata di introduzione all’arte della Calligrafia
Una giornata per conoscere l’affascinante mondo della Calligrafia. La storia della scrittura, la descrizione dei principali strumenti di scrittura, l’uso della doppia matita per imparare le regole base e i primi esercizi con il pennino a punta tronca, strumento principe per gran parte delle scritture proposte dal manuale di Calligrafia ACI. La giornata si pone l’obiettivo di avvicinare nuove persone interessate al mondo della Calligrafia e di riuscire a tracciare con pennino e inchiostro, i primi segni che stanno alla base della scrittura calligrafica (aste, curve, diagonali…)

per tutti / iscrizioni entro il 1° ottobre
responsabile corso Anna Schettin

La scrittura onciale con Anna Schettin
sabato e domenica 8/9 novembree

L’Onciale, scrittura che ha origine nel III secolo, ha forme caratterizzate da semplicità e chiarezza; per questo motivo è particolarmente adatta a coloro che desiderano affrontare per la prima volta l’uso del pennino a punta tronca. Nonostante ciò il corso è indicato anche a persone con esperienza calligrafica che vogliono approfondire questa scrittura.

per tutti / iscrizioni entro il 29 ottobre
responsabile corso Anna Schettin

BOLOGNA

Scrittura commerciale con il pennello con Barbara Calzolari
sabato e domenica 18/19 ottobre

Con questo corso impareremo a realizzare scritte a pennello. Allenarsi a fare belle linee che formano le varie parti delle lettere. L’unico modo per sviluppare la sensibilità dele linee armoniose è provare, allenarsi e allenarsi. Con una semplice tecnica divertente avremo familiarità con il pennello che ci aiuterà fare pratica più facilmente. Fare alcune belle lettere ci incoraggerà ad andare ancora avanti.

per chi conosce almeno una scrittura / iscrizioni entro l’8 ottobre
responsabile corso Barbara Calzolari

NAPOLI

La scrittura cancelleresca
Sabato e domenica 18 /19 ottobre

La cancelleresca è una scrittura corsiva nata nel rinascimento, la più tipicamente italiana, ma anche la più attuale e leggibile: non sono necessarie particolari abilità artistiche, si tratta solo di riscoprire la nostra capacità di scrivere imparando un ductus, cioè l’ordine dei tratti che compongono le lettere. Particolarmente versatile, questa scrittura è consigliata a chi si avvicina per la prima volta alla disciplina della calligrafia.

Per principianti / iscrizioni entro il 30 settembre 2008
responsabile corso Francesca Biasetton

MANTOVA

Introduzione alla Calligrafia con Marco Campedelli
domenica 21 settembre

Giornata di introduzione all’arte della Calligrafia
Una giornata per conoscere l’affascinante mondo della Calligrafia. La storia della scrittura, la descrizione dei principali strumenti di scrittura, l’uso della doppia matita per imparare le regole base e i primi esercizi con il pennino a punta tronca, strumento principe per gran parte delle scritture proposte dal manuale di Calligrafia ACI. La giornata si pone l’obiettivo di avvicinare nuove persone interessate al mondo della Calligrafia e di riuscire a tracciare con pennino e inchiostro, i primi segni che stanno alla base della scrittura calligrafica (aste, curve, diagonali…)

per tutti / iscrizioni entro il 10 settembre
responsabile corso Marco Campedelli

Legature orientali con Susanna Carugati
Sabato 26 ottobre

Un corso per imparare le cuciture orientali, in particolare quelle curate dal Maestro Kojiro Ikegami, come la legatura a quattro fori con le tre varianti (Kangxi, a foglia di canapa, a guscio di tartaruga), nonché la variante cinese per formati più stretti e alti. Si produrranno anche album, quaderni a fisarmonica da realizzare sia a fogli singoli che con un doppio strato di pagine, e altre tipologie senza cuciture.

per tutti / Iscrizioni entro il 15 ottobre 2008
Responsabile corso Anna Schettin

I caratteri mobili di legno e l’invenzione della stampa

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Tondi, corsivi, romani, lineari tante sono le serie di caratteri in legno di pero utilizzate nella “vecchia” tipografia per stampare in corpi grandi.
Tondi, corsivi, romani, lineari tante sono le serie di caratteri in legno di pero utilizzate nella “vecchia” tipografia per stampare in corpi grandi.

I caratteri mobili sono stati inventati nel 1041 dai cinesi. Phi Sing ebbe l’idea di tagliare blocchi di creta a forma di ideogrammi dell’alfabeto cinese; questi, dopo essersi induriti, venivano incollati ad un supporto, venivano inchiostrati e premuti su un foglio. I caratteri mobili potevano essere smontati e rimontati secondo le esigenze. I caratteri mobili cinesi non potevano essere utilizzati a lungo perché essendo fatti di creta si rompevano.

I primi caratteri mobili in legno datano 1298 quando Wang Zhen, un ufficiale, sostituì i fragili caratteri in creta e argilla con i più duraturi in legno intagliato. Egli sviluppò un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi che rendevano la resa qualitativa più efficiente.

Nel 1377 in Corea furono inventati i caratteri mobili in metallo.

La tecnologia impiegata in Asia può essersi diffusa in Europa attraverso le vie del commercio per l’India o per il mondo arabo. In Europa, furono stampate inizialmente intere tavole intagliate su legno, visto che non resistevano a lungo, decisero di imitare i cinesi. Si elaborò una nuova tecnica: consisteva nel versare in blocchi d’argilla del metallo fuso per ottenere una tavola stampata. Cosi si arrivò alla fusione delle singole lettere, furono fatte con stampini di varia forma alfabetica, in modo che ogni singola lettera unita ad altre formasse una parola. L’intuizione fu quella di fabbricare le matrici di ogni singola lettera dell’alfabeto per poter stampare un qualsiasi testo combinandole in tutti i modi, componendo e scomponendo testi, riutilizzando gli stessi caratteri per altre composizioni, nonché la possibilità di stampare svariate copie (identiche) in breve tempo rispetto ai libri manoscritti.

Su chi per primo in Europa utilizzò questo innovativo mezzo, che andava a sostituire la scrittura amanuense, ci sono ancora diverse versioni e opinioni: una vede il feltrino Pànfilo Castaldi, dotto insegnante, poeta e medico, nato a Feltre nel 1430 (una lunga diatriba tra Feltre e Magonza, tra sostenitori del Castaldi e quelli del Gutenberg lo fa emergere nell’Ottocento come la risposta italiana al teutonico inventore della stampa. E molti documenti indicano a Panfilo lo stesso anno di nascita di Gutenberg il 22 settembre 1398), come l’inventore dei caratteri mobili da stampa in legno utilizzando un torchio già dal 1456, un anno prima di Johann Gensfleish, passato alla storia col nome di Gutenberg, e aprì la sua prima stamperia a Capodistria e poi nel 1471 diresse con un socio, Filippo da Lavagna, una tipografia a Milano avendo ottenuto dal Duca Galeazzo Maria Sforza, una patente, cioè un brevetto, per stampare libri in esclusiva; l’altra vede il più famoso Gutenberg con Johann Fust e Peter Schöffer a Magonza inventare il sistema di stampa (il primo libro con data certa stampato in Magonza dal Fust e Schöffer con caratteri di legno mobili, è del 1457 Codex Psalmorum); un’altra ancora vede Gutenberg che apprese tale invenzione dal Castaldi a Feltre quando venne nella città veneta, ospite dell’insegnante feltrino, per imparare l’idioma italiano facendosi chiamare Giovanni Fausto Comesburgo e che una volta ritornato nella sua Magonza certamente sviluppò e migliorò il sistema di stampa inumidendo i fogli per una migliore qualità nell’impressione dei caratteri, ma anche se ne attribuì il credito di primo inventore.

Panfilo Castaldi
Panfilo Castaldi

Diversi sono i documenti ritrovati a Venezia che trattano la questione: Marc’Antonio Coccio, detto Sabèllico, nato in Vicovaro (presso Roma) il 1436, professore di eloquenza in Udine (1475) e Venezia poi, dov’era conservatore della biblioteca di San Marco. Egli nel libro VIII, decade III della Storia Veneta, scritta per ordine del Senato e pubblicata nel 1486, scrive, parlando di Pasquale Malipiero, doge di Venezia dal 30 ottobre 1457 al 5 maggio 1462, in cui morì: “Alle altre felicità del suo principato s’aggiunse che allora per la prima volta la maniera di stampare i libri fu trovata in Italia: quell’invenzione stessa che si crede essere di un Germano (Gutenberg)” poi lo stesso Sabèllico elogia un altro grande prototipografo Nicolas Jenson che perfezionò l’arte della stampa: “Ma dopochè coll’andar del tempo si furono stabilite in tutta l’Italia delle officine della divina arte, e con aperta emulazione si gareggiava fra gli operaj di ingegno e diligenza, Nicolao Jenson, che la città di Venezia ebbe in sorte, in cotal lode si lasciò addietro di gran lunga tutti gli altri”.

Ma c’è una questione che ha creato confusione, ovvero le date trovate in questi documenti del Sabèllico: del settembre 1469 è un diploma del Senato Veneto che concede al maestro Giovanni da Spira, il privilegio di esercitare egli solo l’arte in Venezia e dintorno, per cinque anni dalla data del decreto, e questo Giovanni da Spira in un libro stampato nel 1468 dice di sé che “Primus in Adriaca formis impressit aenis Urbe libros…” quando già dal 1461(?) operava in Venezia Nicolas Jenson e stampava pure a Venezia un sacerdote italiano: Clemente Padovano (o da Padova). Come mai potè il Sabèllico asserire che la stampa fu introdotta in Italia nel 1458 se solo nel 1465 fu in Subiaco? se solo nel 1462 con la presa di Magonza fatta da Adolfo di Nassau, gli operai tipografi si tennero sciolti dal giuramento, disperdendosi a fondare nuove stamperie, se nella stessa Germania, fuori di Magonza e di Bamberga (1461), non ci sono tipografie prima del 1466(?) Se dunque in Italia verso il 1456 c’era già qualcosa in quanto furono ritrovati stampati sotto il doge Malipiero, che muore nel maggio 1462, e il nuovo pontificato di Pio II che subbentrò a Callisto III morto nell’agosto del 1458. Quindi c’è una coincidenza strabiliante tra i documenti veneziani (1457 – 1458) e il primo libro stampato in Germania dal Fust e Schöffer con caratteri mobili 1457. Quindi l’invenzione dei caratteri mobili in Italia è stata fatta 16 anni prima che venisse “importata” dalla Germania. Secondo una tradizione ancora non provata, fu proprio nel 1461 che Castaldi stampò due rari foglietti, Il responsorio di Sant’Antonio di Padova e l’Orazione alla Santa Sindone.

Ad ogni modo è certo che il Càstaldi fu un tipografo di un certo successo in quanto ci è nota la tiratura di 300 copie delle Epistole di Cicerone fatta nel 1471

Comunque sia ognuno tira l’acqua al suo mulino, per i tedeschi sarà sempre Gutenberg l’inventore, mentre per gli italiani il nome di Pànfilo Castaldi non dice nulla come dell’altro “sperimentatore” l’orafo fiorentino Bernardo Cennini nato a Firenze nel 1414 che si dedicò all’arte della stampa producendo con i figli Pietro e Domenico il primo libro incunabulum a Firenze (In tria Virgilii Opera Expositio di Servio; 1471).

Un’ultima curiosità: nessuno studioso prese mai in esame la notizia (da rogito) che Pànfilo Castaldi sposò nel 1454 una nipote di Marco Polo, Caterina da Pola, che tra i beni dotali aveva caratteri mobili portati a Venezia dal Cataio in Cina.

Tornando ai caratteri in legno, oramai non più utilizzati ma sempre bellissimi da collezionare, erano fatti in legno di pero in quanto tale legno è facilmente lavorabile nell’intaglio ma allo stesso tempo resistentissimo alla pressione del torchio.

Il Castaldi morirà a Zara, in Dalmazia, a 57 anni nel 1487.

Le quattro lapidi nel basamento della statua dedicata a Panfilo Castaldi a Feltre
Bibliografia: Archivio Storico di Venezia, Biblioteca Marciana di Venezia e tanti libri …

Ulteriori notizie su http://www.melograno.net/talpanet/panfilo/fornari1.htm

Specimen: MacKellar, Smiths & Jordan Co. Philadelphia — 1892

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Pochi mesi prima di incorporarsi nella nascente American Type Founders Company (ATF) la MacKellar, Smiths & Jordan Co. di Philadelphia stampa nel 1892 il Compact Book os Specimens chiamata la “Twentieth issue from our Foundry” (la ventesima edizione della nostra fonderia tipografica).

Tale ricco campionario di caratteri di ben 512 pagine è conosciutissimo da tutti gli stampatori americani. Esso presenta un ricchissimo assortimento di caratteri e ornamenti tutti prodotti dalla fonderia che, per la bellezza di stile, originalità, e la durata, non possono essere eccelsi. La portabilità del libro permetteva di essere spedito per posta alle tipografie in luoghi lontani che altrimenti non potevano essere comodamente raggiunte. La serie di caratteri plain e fantasia illustrati in questo libro sono impaginati e visualizzati sul vecchio standard dei corpi e nel sistema a punti.

Esempio presente nello Specimen
Esempio presente nello Specimen

Sono presenti i seguenti tipi (comprensivi di caratteri greci e ebraici) e simboli: Algebraic Signs, Almanac Signs, American, Anglo-Gothic, Angular Text, Antiquarian, Antique, Antique Condensed, Antique Extended, Antique Extra Condensed, Antique Open, Antique Pointed, Antique Tuscan Condensed, Aquatint, Arboret, Archaic, Artistic, Astronomical and Planetary Signs, Attic, Baskerville, Base Ball Cuts, Bijou, Billhead Logotypes, Bill-of-Fare Cuts, Bizarre, Black, Black Cap, Black Inlaid, Black Ornate, Black Ornate Shaded, Black Shaded, Boldface Borussian, Boldface Italic, Boldface Roman, Borussian, Brass Braces, Brass Centre Pieces, Brass Circles, Brass Curved Corners, Brass Ovals, Brass Rule, Strips, Brass Slotted and Mitred Corners, Broadgauge, Broadgauge Ornate, Broadgauge Shaded, Business Cuts, Byzantine, Cabalistic, Cafe and Carte du Jour Cuts, Cadmus, Cameo, Campanile, Cancelled Figures, Card logotypes, Card Ornaments, Card Text, Card Text Shaded, Caxtonian, Caxton Black, Celtic, Celtic Shaded, Celtic Single Shade, Chamfer Condensed, Chancel, Chapel Text, Chaucer, Check Blanks, Check Lines, Check Ornaments, Childs, Cimmerian, Circular Black, Clarendon, Cloister, Cloister Shaded, Columbian, Combination Borders, Combination Ornaments, Commercial Logotypes, Concave, Condensed, Condensed Black, Condensed Black Shaded, Condensed Clarendon, Condensed Cloister Shaded, Condensed Concave, Condensed German Title, Condensed Monastic, Condensed Runic, Condensed Title, Continental, Copperplate, Corners, Crayon, Crosier, Cruikshank Culdee, Dado, Dashes, Doric, Dynamo, Kastlake, Fdson, Engravers’ Italic, Esthetic, Eureka Shaded, Eureka Text, Extended, Extended Runic, Extra Condensed, Fancy Celtic, Fancy Text, Fancy Text Shaded, Fautail, Filigree, Fillet, Flourish-Ornaments, Frauconian, Franklin Shaded, French Clarendon, French Clarendon Extended, French Clarendon Extra Condensed, French Clarendon Italic, French Clarendon Shaded, Fresco, Gallic, Games and Diversions, German Open, German Ornamented, German Plain Faces, German Shaded, German Title, Giraffe, Giraffe Extended, Glyptic, Glyptic Shaded, Gothic, Gothic Condensed, Gothic Extended, Gothic Extra Condensed, Gothic Hairline, Gothic Ornamented, Gothic Ornate, Graphic Text, Greek, Greenback, Grolier, Gutenberg, Hairline Italic, Half-Title, Hansard, Hebrew, Horizontal, Illuminated, Imprint Gothic, Index Corners, Index Initials, Initial Letters, Interline, Ionic Shaded, Italic Copperplate, Italic Figures, Italic Gothic, Italic Gothic Condensed, Italic Inlaid, Italic Ornate, Italic title, Japanesque, Jenson, Johnson, Keystone, Keystone Open, Kitcat, Knobby, Koster, Labor-Saving Brass Leaders, Lacrosse, Lady Text, Latin Antique, Law Italic, Lightface, Lightface Celtic, Lightface Condensed, Lightface Extended, Lining Antique, Lining Gothic, Lining Gothic Extended, Lithographic Slope, Luray, Medallic, Medical Signs, Medieval, Medieval Text, Medieval Text. Ornate, Mezzotype, Minaret, Minster, Miscellaneous Cuts, Miscellaneous Signs, Missal, Modern Text, Monastic, Monastic Shaded, Monkish, Monumental, Mortised, Mortised Ornaments, Music, Newfangle, Newspaper Cuts, Newspaper Headings, Nymphic, Obelisk, Oblique, Oblique Shaded, Old Style Antique, Old Style Circular, Old Style Condensed, Old Style, Old Style Title, Old Style Two-Line Letter, Opaque Shaded, Ornamental Initial Letters, Ornamented, Oxonian, Parsee, Peaked, Pencraft, Phidian, Philadelphian, Pictorial, Piece Accents, Plain Shade, Pynson Queen-Anne Text, Bradford (Standard bodies), Binny (Standard bodies), MacKellar, Ronaldson, Standard bodies, Large job sizes, Point bodies, Radiant, Radiated, Railroad Cuts, Recherche, Recipe Marks, Relievo, Ringlet, Ripple Text , Romanesque, Ronaldson, Ronaldson Clarendon, Ronaldson Condensed, Ronaldson Extended, Ronaldson Gothic, Ronaldson Title Slope, Round Gothic, Roundhead, Round Shaded, Runic, Ruskin, Rustic, Saxon Ornate, Saxon Ornate Shaded, School Text, Script, Centennial, Script, Circular, Script, Compact, Script, Excelsior, Script, French, Script, Italic, Script, Master, Script, No. 9, Script, Queen-Bess, Script, Sansom, Script, Spencerian, Scrivener, Shadow, Signal Service Signs, Signs, Skeleton Antique, Skeleton Gothic Condensed, Slanting Shaded, Sloping Black, Sloping Black Shaded, Smithsonian, Special Figures and Fractions, Spiral, Standard Type-Writer, Stars, State Seals, Steelplate Gothic, Stencil, Stencil-Gothic, Stipple, Stylus, Tendril, Teutonic and Teutonic Extended,Teutonic Shaded, Teutonic Title, Teuton Text, Text Ornate, Tilted, Tinted, Title, Title Black, Title Black Shaded, Title Extended, Title Italic, Title Italic Open, Title Text, Title Text Open, Treasury, Treasury Open, Trojan, Tudoresque, Tuscan, Tuscan Antique, Tuscan Shaded, Typo, Unique, Unique Celtic, Zinco.

Esempi del Clarendon presenti nello Specimen
Esempi del Clarendon presenti nello Specimen
Esempi del Mortised presenti nello Specimen
Esempi del Mortised presenti nello Specimen

Ear: ci vuole orecchio!

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Inizio questa nuova categoria Tipometria con un post sulla Type Anatomy importante per chi è interessato al Type Design, sia come studente, sia come progettista.

Il primo elemento che viene analizzato è l’orecchio “ear” presente nei caratteri tipografici nella g minuscola e viene chiamato così nella r ,nella a e nella f sempre minuscole da molti type designer. In rari casi anche in altre lettere come la c minuscola. Questo è un elemento decorativo che spunta nella parte superiore destra dell’occhiello superiore della g o come terminale dei ganci ad uncino (altro termine che analizzeremo in un prossimo post) della r, della a e della f.

Simile ad una grazia, l’orecchio può essere molto distintivo a seconda dello stile del carattere. Gli orecchi tipografici più utilizzati e legati storicamente al disegno del carattere sono:

– a bandiera, tratto rettilineo orizzontale più o meno piccolo presente nelle lettere rinascimentali e in molti transizionali (Garamond, Jenson, Times) come pure in alcuni lineari di disegno umanistico (Gill Sans);

– a bottone, il terminale è ricurvo e arrotondato, è presente in moltissimi caratteri transizionali (Baskerville, Bookman, … );

– a goccia, il terminale, legato da un gancio, è molto pronunciato tondo o leggermente ovale, è presente nei caratteri neoclassici bodoniani (Bodoni, Didot, Walbaum) e in alcuni transizionali come il De Vinne o egiziani come il Clarendon;

– a becco o uncino, il terminale, legato da un gancio, si presenta molto squadrato. Rarissimamente viene utilizzato nel disegno della g minuscola mentre è più presente nella r e nella a.