Typography – Tipografia – Tipográfia – Typographie – Typografie – Typografi – Τυπογραφία

Archivio del tag ‘lettere’

Un carattere in punta di matita

con 2 commenti - leggili e lascia anche il tuo, grazie

Solitamente i caratteri sono disegnati nella fase progettuale con le matite di diverse durezze e spessori. La matita quindi per chi vuole progettare un carattere alla vecchia maniera per poi sviluppare una font è uno strumento primario.

Dalton Getty (Ghetti) originario del Brasile, ma oramai operativo negli USA, a Bridgeport nello Stato del Connecticut, è un singolare personaggio. che non fa l’artista, ma il falegname di professione, e lavora in “punta di matita” utilizzando e trasformando avvanzi di vecchie matite ordinarie in sculture in miniatura, senza usare una lente d’ingrandimento ma solamente una lametta da barba, ago per cucire, un coltello per scolpire.

Tra i suoi autentici capolavori in miniatura un “Alfabeto lineare maiuscolo” .

Getty non ha mai venduto i suoi lavori meticolosi che richiedono diversi mesi per essere realizzati, li ha sempre regalati agli amici. “È difficile da spiegare ma per me è una sorta di meditazione. Sono solo nel mio studio, senza musica e mi immergo in un profondo stato di concentrazione, è come un altro stato di coscienza in cui galleggio”.

Scritto da Giò

febbraio 1st, 2011 at 7:04

Buchstabenmuseum — il museo delle lettere di Berlino

con solo un commento - leggilo e lascia anche il tuo, grazie

Nel centro di Berlino, nei pressi della celeberrima Alexanderplatz in Karl-Liebknecht-Straße 13 nel Berlin Carré, ha sede il Museo delle Lettere e dei Caratteri Tipografici (Buchstabenmuseum).

Non è un “classico” Museo tipografico dove trovare caratteri, macchinari per le varie tipologie di stampa, ecc. ma un luogo dove si conservano e si documentano le “lettere” senza distinzione di cultura, lingua e dei sistemi di carattere in tutte le rappresentazioni possibili: da quelle tridimensionali utilizzate per le insegne o frammenti di scritte, a quelle tatuate; da quelle riprodotte in forma di pasta o biscotti a quelle fatte con i mattoncini Lego. Ogni materiale (che sia industriale o artigianale), ogni supporto, ogni condizione (nuove, rovinate o distorte) ed ogni forma sono buone bastano che siano “lettere”.
Le lettere sono gli elementi di base di tutte le tradizioni di semiotica testuale e della comunicazione scritta.

Come conseguenza della crescente omogeneizzazione della qualità del paesaggio urbano le lettere progettate e i segnali stanno scomparendo dallo spazio pubblico. A causa della scomparsa delle aziende tradizionali e dell’affermazione dei brand globali, caratteri regionali e storici si estinguono e scompaiono.

Il Museo delle Lettere – fondato nel 2005 da Barbara Dechant e Anja Schulze – lavora sia come una “recycling” company che come un archivio. Il Museo colleziona oggetti che semioticamente siano testimonianza significante dell’ABC, di significati indipendentemente dal materiale in cui sono state realizzate, della diversità delle funzioni e della varietà estetica.
Il Museo è organizzato in modo da esporre i propri materiali in modo non convenzionale, per sensibilizzare l’attenzione del pubblico sulla tipografia oltre che sulla collezione stessa.

Barbara Dechant ama e raccoglie lettere da molti anni e la sua collezione privata è divenuta sempre più grande non solo nella quantità ma anche nelle grandezze. Quando ha conosciuto la sua collega Anja Schulze hanno unito le loro due inclinazioni. Anja ha sempre voluto gestire un’impresa culturale e sua è stata l’idea di fare un Museo. Ecco perché tutte le lettere piccole e grandi hanno ora una casa accogliente.
Il loro obiettivo è ottenere lettere provenienti da tutto il mondo, per esempio dall’Asia dove queste tipologie di lforme sono così straordinariamente belle.
Recentemente hanno contattato per l’Italia l’Aiap dove i soci, in accordo con le curatrici del Museo, possono contribuire alla collezione inviando testimonianze della storia tipografica italiana.

Info Buchstabenmuseum, il Museo delle Lettere di Berlino.

Testo in portoghese

Type Video: Ursonate di Kurt Schwitters

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

In questo type video una interpretazione fonetica animata dell’opera di Kurt Schwitters “Ursonate” dove il pittore tedesco che ha lavorato in diverse correnti artistiche, tra cui Dada, Costruttivismo, Surrealismo, includendo di essi la poesia, il suono, la pittura, la scultura, la grafica, la tipografia e che cosa è diventato famoso come l’installation art.

In questo esempio grafico, l’originale, Kurt Schwitters gioca con la tipografia dove le lettere diventano oggetti di poesia sonora, Ursonate 1922-32, una traduzione del titolo è Original Sonata o Primeval Sonata). La poesia è stata influenzata dal poema “fmsbw” di Raoul Hausmann che Schwitters ha sentito recitare da Hausmann a Praga nel 1921. Il lavoro finale fu progettato da Jan Tschichold.

Testo in portoghese

Corso a Roma di “Calligrafia Gestuale” con Kitty Sabatier

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

A Roma, presso il CIAC – Centro Internazionale Arti Calligrafiche e del Libro in Piazza del Sole 54, si terrà il 27 e 28 marzo 2010, il corso di “Calligrafia Gestuale” con Kitty Sabatier.
Partendo dalla scrittura Cancelleresca e, attraverso diversi esercizi, si arriverà a un corsivo “gestuale” e personale. Cambiando la velocità, la presa dello strumento per scrivere, la pressione sulla carta, l’inclinazione e l’altezza delle lettere utilizzando strumenti e supporti per avere una varietà di segni.

KITTY SABATIER
Si è formata alle Beaux Arts di Tolosa e allo Scriptorium di Bernard Arin. Grafica e artista calligrafa, apre il suo primo atelier nel 1986. Attraverso l’esplorazione del segno arriva fino alla sua essenza, e dal suo talento nascono spazi vibranti e contrasti folgoranti.
Espone in Francia e all’estero. Dà corsi di calligrafia in un’associazione di reinserimento sociale e professionale (AISP) da 4 anni.
Per scaricare il PDF del corso con le informazioni cliccate qui
Chi volesse iscriversi contatti Marta Lagna telefonicamente: 347 1524155 oppure con una Email: info@articalligrafiche.it

TypeDesign4: il “Remigio” di Nicolò Giacomin

con solo un commento - leggilo e lascia anche il tuo, grazie

Proseguono i post inerenti l’ultima edizione del Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian.

Dopo i caratteri monospaziati di Filippo Dalla Villa oggetto di una sperimentazione, per generare nuovi elementi tipografici utilizzabili dalla ditta Solari di Udine per la comunicazione e l’impiego tecnico aziendali, in questo post vediamo le proposte fatte dal trevisano Nicolò Giacomin con il suo “Remigio”.

Nel disegnare le sue font ha cercato di tenere più grande possibile l’occhio medio riducendo quindi ascendenti e discendenti al minimo.

Una volta disegnato a mano lo scheletro piuttosto geometrico, ha cercato poi di creare del movimento applicando una leggera modulazione del tratto, di reminiscenza calligrafica, soprattutto nel minuscolo.

Per rendere più leggibile il carattere ha accentuato gli angoli delle controforme rispetto al contorno esterno per aumentarne l’area.

La linea di divisione dei due pannelli è stata fissata a metà dell’altezza delle ‘x’ e le lettere maiuscole accentate sono previste in una versione tipo maiuscoletto per utilizzare lo spazio utile, senza creare troppo vuoto nelle minuscole.

La font ha tre versioni sempre monospaziate: da testo normale, con il taglio in versione nera, e in versione negativa tipica dei pannelli a paletta.

TypeDesign4: il “Nuvolari” di Fabrizio Pastori

questo post è ancora senza commenti! - lascia il tuo, grazie

Proseguono i post inerenti l’ultima edizione del Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian.

“Nuvolari”, progettato da Fabrizio Pastori di Bareggio (MI), è una font in due variabili: regular e semibold, per l’interfaccia di un cruscotto per automobili.

Nel suo lavoro Fabrizio si è ispirato ai giochi di parole e lettere del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti nel suo movimento della dinamicità e soprattutto della “velocità”.

Ricordiamo che il tema dei lavori di questo corso verteva sulla progettazione di un alfabeto per un’interfaccia analogica. Tali interfacce, dove il partecipante al corso poteva scegliere, sono state: 1. Macchine per scrivere 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile 3. Tastiere per computer 4. Orologi analogici 5. Cruscotti 6. Normografi 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

Nelle prossime settimane saranno postati gli altri elaborati.