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Edward Johnston: il carattere della metropolitana londinese

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Questo anno il logo della metropolitana di Londra, un classico del design grafico, ha compiuto 100 anni. Disegnato da un autore rimasto anonimo fu per la prima volta riprogettato nel 1913 da Frank Pick, che era direttore del marketing del Gruppo delle Compagnie della London Undenground. Egli commissionerà, nel 1916, a Edward Johnston il carattere lineare denominato originariamente «Underground», che fu però conosciuto con la denominazione di «Johnston’s Railway Type», e successivamente  semplicemente come «Johnston». Questo carattere era basato sulle proporzioni di un primo lapidario romano assente di grazie, e ancora oggi, seppur rimodernato con una sottile rielaborazione eseguita nel 1979 da Eiichi Kono per la Banks & Miles con il nome di «New Johnston», viene utilizzato per la segnaletica mentre il «Johnston Delf Smith» è composto dai caratteri della segnaletica storica; ambedue le font sono in vendita presso la “Transport of London”.

Ma chi era Edward Johnston? Allievo di William Morris, fu un calligrafo, tipografo e insegnante inglese che dedicò tutta la sua vita alla tipografia. Johnston è stato un membro di spicco della comunità artistica conosciuta dal 1920 come la Guild of St Joseph and St Dominic, è stato presidente della Arts and Crafts Society (1933-36), ha insegnato al Royal College of Art e si è aggiudicato il CBE nel 1939. Egli ha prodotto una vasta gamma di lavori molti dei quali calligrafici, dai testi ecclesiastici e civili a testi di poesia e le sue iscrizioni, di solito eseguite in due colori (nero e oro o nero e rosso), su pergamena. Scrisse anche dei testi sulla tipografia come il famosissimo manuale «Writing and Illuminating, and Lettering» (1906), il «Manuscript and Inscription Letters» (1909), ed il «A Book of Sample Scripts» (1914). La sua influenza come designer delle lettera e come insegnante di calligrafia è stata molto diffusa e tra i suoi allievi di spicco figura Eric Gill che si ispirerà al famoso carattere del maestro per disegnare il suo «Gill Sans».

Copertine di due dei tre libri sul lettering e la calligrafia scritti da Edward johnston.

Evoluzioni del logotipo per l’Underground di Londra

Specimen originale del «Underground» di Edward Johnston

A sinistra disegni di lettere fatte da Johnston del 1906 – A destra composizione in «Hamlet-Type»

Il «Omnibus alphabets» variabile condensata per l’utilizzo delle indicazioni di percorso degli autobus londinesi.

Lettere magnetiche del carattere «Johnston» in vendita presso il “London Transport Museum”.

Johnston non disegnò ovviamente solo il carattere per la metropolitana londinese ma anche altri, seppur meno famosi, come «Hamlet-Type» (1912-27) utilizzato per un testo sul “Hamlet”; e il romano «Imprint Antiqua» del 1912 – 1913 per la Monotype Type Drawing Office insieme a Gerard Meynell, Ernest Jackson e J. H. Mason ed è stato il primo carattere sviluppato specificatamente per la composizione meccanica.Il design è stato stanziato per il gruppo di nuove pubblicazioni sulla tipografia e stampa, opportunamente intitolato “The Imprint”Modellato sulle forme del «Caslon» di Frank Hinman Pierpont e della Monotype Corporation, «Imprint Regular» si diffuse acquistando molta popolarità, e andò a influenzare un certo numero di caratteri da testo successivi.

Dal suo «Johnston» sono stati ricavati altri caratteri, sempre per i trasporti londinesi come il «Omnibus alphabets» una variante condensata dell’originale per l’utilizzo delle indicazioni di percorso degli autobus londinesi e il «Johnston Sans bold». Inoltre, dato il grande successo dell’originale, le forme sono state “clonate”, “adattate” o digitalizzate da altre fonderie come per esempio il «ITC Johnston» versione digitalizzata progettata da David Farey per la ITC e altre versioni per la P22 come il «P22 London Underground» del 1997 e il «P22 Underground», in diverse variabili, del 2007 digitalizzati da Richard Kegler con l’introduzione delle lettere accentate non presenti nell’originale in quanto nella lingua inglese non né viene fatto uso.

Potete trovare altre informazioni sul sito della “The Edward Johnston Foundation”

Specimen: Riscatype, London — 1938

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Pregevole edizione degli anni ’30 dello scorso secolo del Riscatype Catalogue della Yendall & Co di Londra famosa stamperia gallese fondata nel 1870 da John Robert Taylor a Monmouthshire e rilevata da Thomas Yendall nel 1878.
Dal 1925 inizia a fondere caratteri sotto il nome di “Riscatype” (la denominazione Risca deriva dalla omonima cittadina gallese divenuta sede della Yendall & Co.).
Nel 1931 si trasferisce a Londra, prima in Farringdon Street, e successivamente in Plough Court dove si trasforma esclusivamente in fonderia tipografica a partire dal 1935.
La Yendall & Co. è stata poi attiva, in altre sedi, fino al 1984 anno della sua messa in liquidazione.
Questo campionaro di caratteri da 334 pagine è stato ristampato negli anni ’50 e ’60 ed è interessante per la presenza dei caratteri di Eric Gill come il «Perpetua» e di un particolare «Gill Sans» che presenta la “a” minuscola con disegno “molto sensibile” e coda pronunciata.
È presente pure l’italiano «Pastonchi» disegnato da Francesco Pastonchi ed Eduardo Cotti nel 1927.

Altri caratteri presenti sono, in ordine alfabetico: Albertus Titling, Antique, Ashley, Baskerville, Bell, Bembo, Blado, Body Founts, Bodoni, Bold Face, Bold Gothic, Braggadocio, Broadway, Caslon, Centaur, Clear Face, Cloister, Cochin, Colonna, Condensed Bold, Economy Founts, Engravers’ Title, Falstaff, French Old Style, Gallia, Garamond, Gloucester, Gothic Condensed, Goudy, Grock, Grotesque, Horley Old Style, Horley Old Face, Imprint, Italian Old Style, Jocunda, Kino, LatinAntique, Light English Text, Lombardic Capitals, Mediaeval Black, Modern, Modernistic, Narrow Gothic, Old Face, Old Style, Othello, Plantin, Plate Gothic, Poliphilus, Rockwell, Runic Condensed, Sanserif, Script, Solus, Surrey Old Style, Times Roman, Trojan, Typewriter, Veronese, Walbaum, Washington Text.

In questo specimen compare una variante della a minuscola del Gill Sans.
In questo specimen compare una variante della “a” minuscola del Gill Sans.

È possibile vedere le immagini di questo specimen nel mio spazio foto su Flickr: www.flickr.com/photos/giofuga. Qui sotto ne avete una anteprima:

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