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Multiverso Icograda Design Week Torino 2008: ultimi giorni per iscriversi

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Ultimissimi giorni per le iscrizioni a Multiverso Icograda Design Week Torino 2008, l’evento internazionale organizzato da AIAP che comprende conferenza internazionale, workshop e mostre… tra gli speaker: Andrew Blauvelt, Paul Elliman, Pierre di Sciullo, Daniel Eatock, LUST, Saki Mafundikwa, Carlo Ratti, Bruce Sterling, Ruedi Baur…

Affrettatevi a iscrivervi!

Tutte le informazioni sul sito IDW

Quattro importanti workshop aprono le attività legate all’Icograda Design Week 2008 di Torino.

Tre giorni e mezzo di laboratori dedicati a studenti e giovani professionisti provenienti da tutto il mondo.

Saki Mafundikwa

Workshop dedicato agli alfabeti africani, per introdurre i partecipanti ai sistemi di scrittura come fonte di ispirazione nel progetto tipografico. Si tratta di un workshop per studenti interessati alla tipografia e l’obiettivo primario è di offrire un punto di vista differente sulla tipografia e la scrittura.

Lust | Thomas Castro + Jeroen Barendse

Usando Torino come modello, gli studenti analizzeranno un sistema urbano complesso e restituiranno i loro risultati progettuali sotto forma di “quickscan” che permetterà di enfatizzare i confini lungo i quali nuovi media e tecnologie dell’informazione, architettura, sistemi urbani e graphic design si sovrappongono. Inoltre, ulteriori obiettivi del workshop saranno quelli di introdurre i partecipanti a idee e metodologie innovative della ricerca sul design, applicabili in termini progettuali.

Daniel Eatock + Flávia Müller Medeiros

Mini Manifesto. Inizia con le idee. Elimina gli elementi superflui. Sovverti le aspettative Credi che idee complesse possaprodurreno oggetti semplici. Credi nel procedimento Permetti ai concetti di determinare la forma. Riduci i materiali e la produzione alla loro essenza Sostieni l’integrità di un’idea. Proponi l’onestà come una soluzione. Elimina la soggettività.

Sophie Thomas

Come può un designer della comunicazione contribuire a salvare il nostro mondo ?

Questo workshop intende coinvolgere i designer partecipanti nel progetto di un evento, di un oggetto, di una occasione che possa essere fisicamente, realisticamente, realizzata in uno spazio pubblico in un modo talmente efficace che i cittadini siano costretti a fermarsi, incuriositi, cambiare strada, riflettere.

N.B.: i workshop saranno in lingua inglese. A ciascun workshop-leader sarà affiancato un tutor per facilitare la comunicazione.

Mostre

Multiverso

A cura di Cristina Chiappini, Silvia Sfligiotti

La mostra principale di IDW Torino presenterà una selezione di progetti provenienti dal mondo del design della comunicazione che sviluppano in vari modi il tema del Multiverso. Multiverso è una teoria che ammette l’esistenza di molti universi, nei quail si applicano leggi diverse; analogamente, Multiverso può anche essere usato per descrivere un design aperto, open-source, relazionale, basato sul processo più che sul risultato finale.
Progetti partecipativi, sistemi visivi adattabili e non invasivi, rappresentazioni della complessità culturale, progetti in cui la tecnologia si unisce all’artigianalità e all’imperfezione: questi sono solo alcuni esempi di ciò che verrà presentato in mostra.
La mostra include tra gli altri lavori di: Ruedi Baur, Andrew Blauvelt, Peter Bilak, Catalogtree, Pierre Di Sciullo, John Morgan Studio, Ji Lee, Jürg Lehni, LUST, Luna Maurer, Mevis & Van Deursen, Norm, Stefan Sagmeister, Todo, Tomato, Welcometo.as.

Italic 2.0

Il disegno di caratteri contemporaneo in Italia

a cura di Marta Bernstein, Luciano Perondi, Silvia Sfligiotti

Italic 2.0 presenta i più recenti sviluppi della produzione tipografica italiana, che ha mostrato negli ultimi cinque anni una vera e propria fioritura, grazie al contributo di molti giovani designer. Vengono mostrate le principali linee di sviluppo: ricerca e sperimentazione, didattica, recupero di modelli storici, caratteri su commissione e progetti indipendenti.
Una sezione di mappe mostra i percorsi formativi e di lavoro e le connessioni tra i designer che formano la nuova scena del type design italiano.
In mostra lavori di Elena Albertoni, Giovanni De Faccio, Piero De Macchi, Alessio Leonardi, Fabrizio Schiavi, Giangiorgio Fuga e molti altri.
In occasione della mostra verrà presentato il libro Italic 2.0, edito da DeAgostini, con testi di Giovanni Lussu, James Clough, Antonio Cavedoni, Marta Bernstein, Luciano Perondi, Giangiorgio Fuga, Silvia Sfligiotti e altri ancora. Testi in italiano e inglese.

Alba. Nuovi manifesti italiani

A cura di Andrea Rauch e Gianni Sinni

“Alba, nuovi manifesti italiani”, presenta il lavoro di 42 grafici italiani. 130 manifesti disegnati tra il 2000 e il 2007 che riguardano il contesto italiano e le modalità, spesso difficili e contraddittorie, con cui i grafici sono chiamati a confrontarsi. È certo che il manifesto italiano, se vuol sopravvivere, deve riconquistare un proprio ruolo e/o inventarsi nuove strade da percorrere. La nuova generazione della ‘cultura del progetto’ è chiamata a questo non facile compito.

Tipografia italiana a Genova

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A Genova, presso la Villa Croce, Museo d’Arte contemporanea, c’è l’archivio del manifesto una istituzione culturale nella tradizione della città. In questa raccolta vengono conservati molti manifesti tipografici principalmente degli anni ’70 e ’80 dello scorso secolo progettati da AG Fronzoni come questi qui sotto che hanno fatto parte della mostra a lui dedicata nel 2004 dal titolo “Attraversare Genova. Percorsi e linguaggi internazionali del contemporaneo”.

Villa Croce
Via Jacopo Ruffini 3
16128 Genova
Tel. ++39-010-585772 – Fax ++39-010-532482

email: museocroce@comune.genova.it

Orario: Lunedì, martedì, mercoledì, giovedì 9-13 / 14-17.30; venerdì 9-15 continuato

I manifesti della Raccolta Bertarelli

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Chiuderà domenica 20 aprile le interessantissime 4 mostre di diverso impegno progettuale tra le quali una storica dei manifesti dal 1927 al 2007 della Raccolta Bertarelli presso il Castello Sforzesco di Milano.
Complesso unico nel panorama culturale italiano, la Civica Raccolta delle Stampe è stata infatti istituita nel 1927 ad opera del collezionista e mecenate Achille Bertarelli. Arricchitasi nel corso dei suoi ottant’anni di storia grazie ad acquisizioni, lasciti e donazioni, la Bertarelli comprende oggi circa un milione di opere che spaziano dai fogli di maestri incisori, alle stampe documentarie, alla grafica pubblicitaria.

Le mostre
IL PUGNO NELL’OCCHIO
TECNICHE E FORME DELLA COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
14 dicembre 2007 – 2 marzo 2008
A cura di Alessia Alberti
(Cortile della Rocchetta, piano terra – Sala del Tesoro)
INGRESSO LIBERO
Orari: martedì – domenica 9.00-13.00; 14.00-17.30
Prendendo in prestito il titolo di una tra le più note riviste legate alle prime agenzie italiane di pubblicità dell’inizio del Novecento, la mostra offre uno spaccato della situazione italiana in particolare negli anni Venti, evidenziando il ruolo delle pubblicazioni specializzate attraverso le quali la pubblicità ha cominciato a comunicare se stessa. Riviste rare, tirature limitate, preziosi stampati sottolineano la ricchezza e la varietà delle forme e dei materiali che hanno contribuito
fortemente a sensibilizzare le aziende italiane nei confronti delle tematiche e dei linguaggi della pubblicità.

MANIFESTARSI
AUTO RÉCLAME D’ARTISTA
14 dicembre 2007 – 2 marzo 2008
A cura di Claudio Salsi
(Cortile della Rocchetta, primo piano – Sala Castellana)
INGRESSO LIBERO
Orari: martedì – domenica 9.00-13.00; 14.00-17.30
La mostra propone numerosi manifesti realizzati dagli artisti per promuovere le proprie mostre personali. Vere e proprie opere d’arte eseguite in prima persona dal maestro stesso. I manifesti così concepiti, assumono in maniera concreta la personalità dell’autore e diventano molto di più di una semplice anteprima della rassegna. Con linguaggi e tecniche differenti, le affiche delle mostre personali non hanno più solo il compito di captare l’interesse del passante distratto e accompagnarlo attraverso la città alla sede dell’esposizione, ma diventano una sorta di prolungamento dell’opera di un artista nelle strade, una possibilità di espressione ulteriore, una presenza di sé oltre l’esposizione. Tra le opere presentate, grafiche di Pablo Picasso, Marc Chagall, Le Corbusier, Keith Haring, Mario Schifano, Jean Michel Folon, Andy Warhol, Eduardo Arroyo, Roy Lichtenstein, Jean Cocteau.

AFFISSIONI
L’EVOLUZIONE DEGLI SPAZI
23 gennaio 2008 – 20 aprile 2008
Percorso scenografico
(Scalone d’onore del Cortile della Rocchetta)
INGRESSO LIBERO
Orari: martedì – domenica 9.00-13.00; 14.00-17.30
Grandi riproduzioni fotografiche testimoniano luoghi e modi dell’affissione pubblicitaria urbana: piazze e strade opportunamente “arredate” dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri. Muri, palazzi, che hanno trasmesso e trasmettono messaggi, immagini scrutate a diverse velocità. Il percorso scenografico dell’esposizione verrà realizzato in verticale, dal primo al terzo piano dello scalone d’onore del Cortile della Rocchetta, per offrire una documentazione storica sull’evoluzione degli spazi urbani destinati alla pubblicità “da esterno”.

SOLTANTO PUBBLICITÀ?
AFFICHE, VISUAL DESIGN, POP ART
A cura di Giovanna Ginex, Giovanna Mori, Anna Steiner, Francesco Tedeschi
23 gennaio 2008 – 20 aprile 2008
(Cortile della Rocchetta, terzo piano – Sale Panoramiche)
INGRESSO LIBERO
Orari: martedì – domenica 9.00-13.00; 14.00-17.30
La mostra, articolata in quattro sezioni, è composta da 115 opere dalla Raccolta Bertarelli, da collezioni private e da gallerie.
Ogni nostro sguardo sul paesaggio urbano è sollecitato dalla pubblicità. Davanti ai nostri occhi scorrono quotidianamente, da oltre un secolo, annunci e immagini vistosamente colorate; le immagini pubblicitarie ogni giorno colpiscono la nostra percezione della realtà e la condizionano. La mostra “Soltanto pubblicità?”, anziché proporre un impossibile percorso sistematico ed esauriente della ormai più che centenaria arte del manifesto, si presenta come una rassegna originale, strutturata in autonome sezioni, scandite cronologicamente e interpretate da quattro specialisti. Le opere grafiche esposte rappresentano i vari aspetti della grafica pubblicitaria e della grafica d’arte, in una dimensione interdisciplinare e in una prospettiva internazionale.
Alla fine dell’Ottocento le nuove tecniche di riproduzione meccanica delle immagini favoriscono lo sviluppo dell’affiche, innovativa forma di comunicazione visiva a larga diffusione. Fonte d’ispirazione dell’artista pubblicitario è il linguaggio pittorico, ma ben presto, già a partire dai primi anni del Novecento, i maestri dell’affiche troveranno uno stile autonomo.
L’atmosfera Belle Epoque di Parigi, ben rappresentata da Chéret, padre del manifesto artistico moderno, attira molti artefici stranieri, tra cui il moravo Mucha, il belga Livemont, l’inglese Beardsley; la frenetica attività milanese affascina non soltanto gli artisti che nella città sono nati e risiedono, come Aldo Mazza, ma anche maestri come il romano Mataloni, i triestini Metlicovitz, Dudovich, che si trasferiscono nel capoluogo lombardo a lavorare presso le aggiornatissime Officine Grafiche Ricordi; in area tedesca la stilizzata eleganza dello Jugendstil lascia il segno su importanti riviste. Pittura e grafica, editoria e pubblicità si alimentano a vicenda. Negli anni Venti la minuziosa conoscenza dei procedimenti grafici specifici consente agli artisti di scegliere il linguaggio più opportuno per esprimere un’efficace comunicazione pubblicitaria. E così c’è chi – come Dudovich, Cappiello e Mauzan – preferisce uno stile narrativo più tradizionale e chi, invece, privilegia lo sperimentalismo.
Le avanguardie artistiche, favorevoli alla costante ricerca del nuovo, vedono nelle tecniche grafiche infinite possibilità espressive. I manifesti di Depero e Prampolini seguono gli ideali futuristi di dinamismo e progresso; i manifesti cinematografici dei fratelli Stenberg rappresentano il rinnovamento espressivo voluto dal costruttivismo russo; gli influssi degli stili cubista, déco e “novecento” sono ben assimilati da Sepo e Nizzoli.
Dagli anni della ricostruzione successivi alla seconda guerra mondiale, il manifesto diventa immediato ed essenziale: si cerca la sintesi tra immagine e testo che hanno la stessa importanza e devono rimandare immediatamente al contenuto da comunicare al pubblico. Nascono così i capolavori di grandi maestri, come Munari, Carboni, Huber, Testa.
Nell’ultima sezione della mostra, è la grafica d’arte che si rifà alla pubblicità a partire dai primi anni Sessanta, con l’affermarsi di una “civiltà dell’immagine” in cui i prodotti del consumismo, resi popolari dai media, costituiscono una presenza ineliminabile del paesaggio visivo, molti artisti si appropriano del linguaggio della pubblicità: tra questi Warhol, Rotella, Tadini.

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Tupigrafia: la rivista brasiliana di tipografia

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Tupigrafia 1 - Meirelles: un cacciatore di lettere
Tupigrafia 1 – Meirelles: un cacciatore di lettere

La rivista Tupigrafia, diretta da Claudio Rocha e Tony de Marco, si dedica a mostrare la produzione brasiliana del design tipografico e le sue manifestazioni nel disegno grafico e nella cultura in generale.

Essa si propone anche di portare, tramite i suoi lettori, informazioni legate allo scenario internazionale. Altra area di interesse è la produzione di arte calligrafica in Brasile e all’estero.

Il progetto grafico da forma al contenuto editoriale. In esso è sentito l’ordine e la qualifica dei lavori che mostrano la produzione culturale di una nazione. Precisa stabilire rapidamente un parametro della produzione editoriale e grafica brasiliana, mostrando e analizzando lavori di artisti brasiliani. La comparazione con la produzione internazionale aiuta anche a formare un giudizio critico. L’uso adeguato del ricorso tipografico è indispensabile per garantire la espressività dei pezzi grafici e portare il lettore alla corretta identificazione e assimilazione dei contenuti di una opera editoriale.

Il designer è visto qui come un produttore culturale, non è completo se non sviluppa come approfondire le sue conoscenze tipografiche. L’uso del computer nella grafica capacitò il designer a produrre e interferire nella progettazione delle pagine stampate con maggior libertà. È necessario garantire una qualità della sua formazione perché sia capacitato a tradurre visivamente la cultura brasiliana.

Prima dell’utilizzo del computer nella grafica, il blocco di testo restava condizionato e finiva per condizionare il designer utilizzatore a una relazione meccanica con minima possibilità di interferenza. I designer smisero di essere semplici utenti della tipografia. Passarono a appropriarsi liberamente di questo codice. La pagina digitalizzata non si presenta più come una forma statica, ma come qualcosa che vive con le innumerevoli e nuove risorse. Esso, pertanto, è il nuovo scenario con le concezioni e tendenze più differenti, provanti la forza di questo mercato e il riconoscimento della tipografia come risorsa essenziale del linguaggio grafico.

Il design tipografico porta un repertorio ampio, una dimensione estetica potente ed espressiva, oltre la relativa funzione primordiale come veicolo del contenuto. Non solo interessa i fruitori del processo grafico e editoriale ma il lettore anche comune, sensibile alle risorse visive che valorizzano e organizzano una pagina del libro, un manifesto o un cartello di segnaletica.

http://www.tupigrafia.com.br

Tupigrafica 6 - Pagine che trattano il type design italiano basandosi sui lavori presenti in Italic 1.0
Tupigrafia 6 – Pagine che trattano il type design italiano basandosi sui lavori presenti in Italic 1.0
Tupigrafia 7 - Font: ITC Roswell, di Jim Parkinson, 1998 e Electra, di William Dwiggins, 1935
Tupigrafia 7 – Font: ITC Roswell, di Jim Parkinson, 1998 e Electra, di William Dwiggins, 1935

Testo in portoghese