Typography – Tipografia – Tipográfia – Typographie – Typografie – Typografi – Τυπογραφία

Archivio del tag ‘monogrammi’

Quando s’insegnava nelle scuole italiane la “Bella Scrittura” (parte prima – da fine Ottocento alla Grande Guerra Mondiale)

con 20 commenti - leggili e lascia anche il tuo, grazie
C’era una volta, e fino a non tanto tempo fa, nelle scuole italiane l’uso d’insegnare agli studenti ad avere una “bella scrittura”.
Con molta pazienza e a volte con molto rigore gli alunni sin dalle scuole elementari erano sollecitati dai maestri di calligrafia ad imparare a scrivere bene prima in brutta copia e poi sui quaderni di bella copia. Inizialmente riempivano le pagine di aste, di cerchi, per poi passare alle lettere tonde, miste con gambe verso il basso e prolungamenti verso l’alto. In uno sforzo costante di rendere “bella” ed elegante la scrittura. In un’epoca in cui vi erano già le macchine da scrivere, ma molto era ancora scritto manualmente e doveva presentare delle caratteristiche di leggibilità ed estetica codificate. Certamente l’utilizzo del pennino e delle prime stilografiche non permetteva una scrittura molto veloce e pertanto era più facile che fosse accurata … nonostante le facili macchie. Con l’avvento delle economiche penne biro, negli anni ‘60, che hanno permesso una scrittura più veloce si è iniziato ad avere meno cura della propria scrittura.
Altro fattore fondamentale è stata la soppressione, agli inizi degli anni ‘60, dell’insegnamento scolastico della “bella scrittura” ridotto alla sola prima elementare quando la maestra/o scriveva sul tuo quaderno una prima riga di lettere e tu, scolaro, dovevi ripeterle molte volte cercando di copiarle dignitosamente certamente non come negli anni precedenti quando erano molto frequenti le punizioni di scrivere almeno 50 volte la medesima parola sui quaderni a righe. Ora, ai giorni nostri, con l’arrivo dei mezzi informatici, non siamo più abituati a scrivere a mano, lo scrivere in modo leggibile è sempre più una rarità non solo in età scolare ma anche per gli adulti “diseducati” e solo affidandoci ai tanti corsi di calligrafia possiamo nuovamente imparare a scrivere.

Ed a proposito degli studenti è stato calcolato che ben il 20% di loro soffrono non solo di disortografia ma anche di disgrafia (più delle volte legata alla dislessia) che è la difficoltà di realizzare i grafemi manualmente e in modo automatico, leggibile e fluente. La scrittura spesso è indecifrabile anche per chi scrive, non solo per chi legge. La pressione è debole o eccessiva con micrografia o macrografia e non c’è continuità nel gesto, ovvero ci sono interruzioni con eccessiva o ridotta distanza tra le parole, non esatta legatura tra i segni e orientamento improprio del tracciato sul foglio, segni nervosi o svogliati, in poche parole scrivere a “zampa di gallina” come si diceva una volta.

“Chi non sa leggere la sua scrittura
è un asino di natura”


La causa di ciò è in parte a problemi visivi ignorati nei bambini ma anche ad una assenza di educazione nello scrivere. Se si dedicasse almeno una buona ora la settimana nelle scuole a scrivere in bella calligrafia gli studenti sarebbero più precisi e attenti, e ciò che scrivono molto più leggibile.
L’insegnamento della calligrafia, denominata anche “Bella scrittura”, è diventata molto diffusa e importante dagli inizi del XIX secolo (è del 1812 la raccolta di tavole gli “Esemplari” del 1812 create da Bernardino Olivieri a Firenze) e dopo l’Unità d’Italia è presente nei programmi formativi ministeriali per tutte le scuole: normali, complementari, tecniche fino agli inizi degli anni ’60 dello scorso secolo.
Ma il primo manuale nella storia data 1522 con “La Operina da Imparare di scrivere littera Cancellarescha” di Ludovico Arrighi detto il Vicentino. Successivamente saranno i francesi, gli olandesi e gli inglesi come Stanley Morison che analizzerà profondamente l’opera dell’Arrighi ed Edward Johnston con il suo “Writing and illuminating and lettering” ad esprimere al meglio questa disciplina e dar vita all’insegnamento ed alla tradizione anglosassone. Mentre in Germania sarà il lavoro del famoso calligrafo Rudolf Kock ad essere celebrato o in Islanda Benedikt Gröndal. In Italia diversi calligrafi ancor oggi poco conosciuti insegnavano quest’arte italiana, andiamo a scoprirli.

Metodo Teorico Pratico di Scrittura Rotonda – Prof. Giovanni Tonso (1899)
Metodo Teorico Pratico di Scrittura Rotonda – Prof. Giovanni Tonso (1899)
Metodo Teorico Pratico di Scrittura Italiana – Prof. Giovanni Tonso (1899)
Il bello Scrivere – Prof. Giuseppe Ferrini (1902)
Fantasie – Il bello Scrivere – Prof. Giuseppe Ferrini (1902)
Calligrafia Moderna – Prof. Nicola D’Urso
Scrittura italiana – Calligrafia Moderna – Prof. Nicola D’Urso
Manuale di Calligrafia per uso delle classi elementari del Cav. Michele Favaloro
Calligrafia Inglese – Prof. Giovanni Mundici (1914)
Gotico delle Pergamene da «il Bello Scrivere» del Prof. Giuseppe Ferrini (1902)
Lapidario a rilievo da «il Bello Scrivere» del Prof. Giuseppe Ferrini (1902)


L’insegnamento in Italia

Dalla scuola elementare e media, dove era una comune materia di studio, l’insegnamento della “bella scrittura” trovava il massimo grado di perfezione nelle scuole tecniche di avviamento professionale sia maschili, sia femminili come disciplina essenziale per lavorare nel commercio, nell’industria e negli uffici come impiegati. Il Regio Decreto del 1899 prevedeva per quest’ultimo ordine di scuole 3 ore settimanali (solo 2 ore nel femminile) per le prime classi con esercitazioni sul carattere inglese posato di varie altezze e sul corsivo inglese; mentre nelle seconde classi vi erano lo studio del corsivo, dello stampatello Aldino, Italiano, Rotondo, Bastardo (Coulé); nelle terze classi, infine, lo studio del gotico antico e moderno, stampatello romano e la distribuzione estetica dei caratteri. Esistevano manuali e quaderni ad album distribuiti in tutto il territorio italiano o in ambito regionale.
Tra i primi, legati al Regio Decreto c’era il “Modello di calligrafia” di Eliodoro Andreoli, reputato fra i massimi calligrafi di quel tempo, edito a Milano nel 1899 (di tale volume esiste una ristampa del 1992 con i fac-simile edito dalla Dante Alighieri).
Quelli di più alta diffusione erano i numerosi manuali “La Calligrafia. Metodo teorico pratico” di scrittura italiana (inglese), scrittura rotonda insegnate nelle scuole di avviamento commerciale, magistrale, professionale e industriale, scuole tecniche commerciali e negli istituti tecnici, commerciali e amministrativi; scritto dal Prof. Giovanni Tonso docente presso il Regio Istituto Sommeiller e la Scuola Lagrange di Torino a fine ‘800; o la serie “Il bello scrivere. Studio completo di calligrafia svolto con i più moderni sistemi e con procedimento teorico, pratico, nazionale” che trattava lo studio della scrittura inglese, gotico delle pergamene, lapidari, stampatello aldino e scrittura rotonda edito da vari editori come Osvaldo Galli, Evaristo Clerici e Ettore Bassi & Testa e scritti dal Prof. Giuseppe Ferrini, vincitore di importanti premi alle esposizioni di Parigi (1900), Varese (1901) e Roma (1908); o il corposo album di “Calligrafia Moderna” ad uso delle scuole medie e cultori di arti grafiche con testi e 80 tavole di modelli del salentino Prof. Nicola D’Urso che già a 22 anni, nel 1899, insegna l’arte del disegno, della calligrafia, dell’incisione e della miniatura, dei disegni per il ricamo a Roma.

Scrittura rotonda compilata dal Prof. Nicola D’Urso

Tale album contiene esempi di scrittura inglese, rotonda, italiana, gotico antico e moderno e delle pergamene, stampatelli, svolazzi, epigrafi, iniziali e monogrammi. Il Prof. D’Urso fu anche promotore di un evolutivo sistema stenografico ed è noto tra i cultori della calligrafia per le sue Cartoline micrografiche dove tracciava testi in micro calligrafia.
Altra serie di quaderni era “La Calligrafia per le Scuole Medie. Metodo teorico-pratico diviso in 15 quaderni” di Antonio Agostini, dei primissimi anni del ‘900, stampati a Treviglio (BG) e vincitori della Medaglia d’Argento alla 5ª Esposizione Internazionale di Roma del 1903.

Calligrafia inglese compilato dal Prof. Giovanni Mundici

In ambito regionale erano: il “Manuale di Calligrafia per uso delle classi elementari” del Cav. Michele Favaloro di Palermo; le opere didattiche del bolognese Fausto Saggiotti quali: “Esemplare di scrittura con massime di ben vivere per uso delle Scuole tecniche e normali”, stampato a Bologna, Litografia G. Wenk, (1882); “Metodo per apprendere con facilità l’arte dei contorni per saggi di calligrafia, disegni, ecc.,” stampato a Bologna, Stab. Litografico F. Barbieri, (1888); “Metodo di calligrafia”, stampato a Bologna, Lit. G. Wenk, s.d.; i quaderni di “Metodo teorico – pratico illustrato” del Prof. Giovanni Mundici editi dalla Società Tipografica Modenese, sempre ad uso delle Scuole Medie, che si dividevano in 4 fascicoli sul Corsivo Inglese e 2 sulla Scrittura Corsiva; ulteriore testo era il “Metodo Teorico Pratico di Calligrafia” del Prof. Ettore La Creta edito dalla Libreria Editrice Baroni di Lucca dove oltre ai vari modelli di scrittura ci sono anche fogli di abbreviazioni commerciali e delle prime scritture stilografiche; altro ancora il quaderno “Metodo Cobianchi” diviso in cinque serie di Pietro e F.lli Cobianchi di Intra; in Friuli era molto utilizzato il “Metodo di calligrafia per le scuole elementari” di Carlo Rossi, in 11 quaderni, approvato dal Consiglio provinciale scolastico di Udine, (1878); in Umbria il “Metodo di Calligrafia” di Torello Bianchi (1889) e così tanti altri.
Il saper scrivere bene era considerato molto importante per ottenere un buon posto di lavoro.

Segue sui prossimi post …

Metodo Cobianchi
Metodo Cobianchi

La Top 10 delle migliori font del 2008 commercializzate da Myfonts

con 9 commenti - leggili e lascia anche il tuo, grazie

Anche se il  2008 è stato un anno problematico per molti di noi, me compreso, tipograficamente è stato un trionfo per alcuni type designer. MyFonts, che commercializza le font di tante piccole fonderie digitali, ha osservato un continuo aumento delle font di qualità. Questa classifica della Top Ten di MyFonts è basata sui numeri di vendita che hanno fatto da giuria.

Metroscript

Una font OpenType calligrafica disegnata da Michael Doret per la Alphabet Soup in una suite di 5 stili completa e molto interessante che si è attribuita il titolo di migliore font calligrafica dell’anno.

Museo & Museo Sans

Una font geometrica semi-serif con una sans-serif disegnate dal designer Jos Buivenga che ha ottenuto l’attenzione di tutti, offrendo tre dei cinque stili gratuitamente. Entrambi gli stili dei caratteri sono versatili, ideali per le titolazioni, ma anche molto efficace nei testi corti. Alle font «Museo» è stato assegnato da MyFonts un premio speciale per la migliore strategia di marketing.

Floralissimo

Gert Wiescher con oltre 150 caratteri, è uno dei più prolifici type designer presenti su MyFonts. Tra i molti suoi caratteri l’ornamentale, «Floralissimo» è quello migliore nel corso degli ultimi anni e quindi ha guadagnato il suo posto come il più popolare “font photo” del 2008. Come la maggior parte dei glifi d’ornamento, la font, si basa su materiale d’epoca recuperati da vecchi cataloghi. Le decorazioni floreali sono un elegante aggiunta a qualsiasi progettazione e composizione tipografica donando un tocco di romanticismo, di nostalgia o di sottile ironia.

Breuer Text

La MyFonts ha proclamato il 2008 come “L’anno del Sans.” Mai prima d’ora così tante nuove font ben fatte, originali e versatili, sono state aggiunte nel catalogo di vendita. Nel sotto-categoria delle font sans-serifs tecnici, il «Breuer Text», prodotte dalla TypeTrust in 8 variabili, è risultata la migliore. Combinata con un carattere serif più umanista, è una grande font di abbinamento tipografico editoriale, per i progetti di design, ma trova anche molto bene l’utilizzo singolarmente per i manuali d’istruzione, nella segnaletica e nel branding.

Corinthia

Elegante e graziosa, il «Corinthia» è una calligrafia un po’ più formale, disegnata da Rob Leuschke per la TypeSETit. I suoi  collegamenti tra le varie lettere creano un flusso corsivo elegante e delizioso e ne fanno una font indicata per gli inviti, le copertine dei libri romantici e per il packaging di classe.

Bree

Basato sul logo di TypeTogether, la font «Bree» in 10 variabili disegnata da Veronika Burian e José Scaglione per la TypeTogether, è stato uno delle font sans-serif di maggior successo degli ultimi anni. Bree» è un carattere tipografico altamente professionale: è impeccabile e viene disegnato come una famiglia OpenType con diversi gruppi di numeri, le legature, e una grande serie di caratteri multi-lingua. Alcune dei suoi più caratteristici glifi sono la unicità storica di un ‘a’, il corsivo ‘e’, le curve in outstrokes di ‘V’ e ‘w’, la particolare fiorita ‘Q’ e la fluidità delle forme su ‘gyz’. Essa mostra una piacevole miscela di capitali piuttosto discreti e la più viva le lettere minuscole, che conferiscono al testo un aspetto brioso e vivace. Bree è risultato il sans-serif calligrafico del 2008.

Darling Monograms

Questa font del type designer Crystal Kluge per la Tart Workshop costituisce un genere a sé stante infatti il «Darling Monograms» è un insieme di elementi per creare affascinanti monogrammi e cornici per la personalizzazione dei prodotti. I monogrammi sono un classico modo di fare uno marchio grazioso e personalizzato. Particolarmente popolare per inviti matrimoniali, annunci per nascite, personalizzazioni. «Darling Monograms» consente di creare monogrammi fino a tre lettere con l’applicazione di cornici.

Marat

Sorprendentemente originale, il «Marat» di Ludwig Übele per la Ludwig Type, in nove variabili, è tra i nuovi Romani presenti su MyFonts il più notevole di tutti: robusto, compatto e molto leggibile. La sua qualità superiore e l’aspetto unico ha incontrato una grande risposta da parte dei clienti di MyFonts, rendendolo il serif font da testo più venduto nel 2008. Anche se funziona magnificamente alle piccole dimensioni del testo, il suo peso in grassetto lo rende ideale anche per le intestazioni. Il «Marat» è stato selezionato dal Type Directors Club di New York per ricevere il Certificato di Eccellenza in Type Design 2008.

HandMade

Progettato da Edoardo Recife per la fonderia Misprinted Type il «HandMade» si presenta come uno sgangherato, irriverente montaggio di bit e pezzi di alfabeti ornati. Trova il suo utilizzo per la pubblicità, per i frontespizi e per le composizioni “particolari” comunicando qualcosa di antico.

Aviano Serif

Negli ultimi anni le serie, «Aviano Slab» e «Aviano Sans» della fonderia digitale insigne fonderia sono state quelle più visualizzate nel sito della MyFonts. Il designer Jeremy Dooley ha completato le serie creando «Aviano Serif».Questa nuova serie è basata e ispirata sulle classiche strutture estese e proporzioni del «Aviano», le grazie sono più regolari e robuste e il carattere tipografico ha più peso.
«Aviano Serif» è perfetto per le titolazioni e per creare logotipi. La famiglia comprende quattro pesi per una vasta gamma di funzionalità di progettazione possibili. Tutti i pesi comprendono 40 legature OpenType, vecchi stili di cifre, 28 caratteri alternativi e 10 ornamenti dell’aquila per disegni e modelli personalizzati.