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Giò Fuga Type su Facebook

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La fonderia digitale Giò Fuga Type è ora presente con una propria pagina su Facebook. Tale presenza è importante data la grandissima visibilità che ha questo network principalmente fra i giovani e permette tantissimi commenti in tempo reale.

Sulla pagina in FB oltre a tantissimi post e immagini troverete diversi “strilli” che vi linkeranno poi a questo blog per gli approfondimenti. Infatti questo blog non è nato come vetrina commerciale sulla produzione delle font della GFT ma come mezzo per la diffusione della cultura tipografica sia verso gli studenti, sia verso i professionisti del mondo delle comunicazioni visive.

Vi aspetto, quindi, numerosi sulla pagina di Facebook e saranno molto graditi i vostri commenti ai post ed i “Mi piace” sia alle singole notizie ma anche in generale alla pagina.

Il link è: http://www.facebook.com/giofugatypepage

Giò Fuga Type su Facebook

A lezione di Tipografia a Roma

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Il 14 dicembre, nell’ambito della manifestazione Design+ promossa dalla Sezione Arti, Design e Nuove Tecnologie del Dipartimento ITACA della Sapienza, si è svolto un seminario tenuto da Giò Fuga, progettista grafico specializzato nel disegno di caratteri tipografici (letterista).


Tratto da Web Sapienza

Ci sono dei mestieri d’arte che hanno un rapporto di contiguità con il webdesign. C’è ne uno che ne rappresenta una sorta di ascendenza nobile. Un Mestiere che affonda le radici nel Rinascimento. È il Type Design, il progettista di caratteri tipografici per la pubblicazione e la diffusione di testi a stampa.

Giò Fuga ne ha parlato oggi, davanti a un centinaio di studenti e di giovani professionisti, presentando Tipoitalia, la prima rivista italiana dello stile della tipografia, che focalizza e sviluppa i temi della nostra tipografia e della grafica ad essa connessa.

Nella seconda parte dell’incontro, Giò Fuga ha spiegato l’importanza del lettering nella comunicazione visiva e testuale e ha ripercorso i passaggi ‘operativi’ per progettare una font (Font deriva dal francese e va declinato al femminile).

Per progettare una font bisogna sempre partire da schizzi, progetti su carta: il computer non è uno strumento di progettazione ma di esecuzione.

Dopo aver ideato la font (sia per un progetto editoriale – più complicato perché destinato alla lettura – sia per un progetto di lettering visuale di un’azienda o di un’istituzione), si può passare alla realizzazione vera e propria utilizzando i software destinati allo scopo.

Il relatore ha anche parlato dei suoi progetti (la font ‘lespresso’ per le titolazioni del settimanale Espresso e la custom font della casa motoristica giapponese Yamaha).

Ha descritto un quadro abbastanza desolante sull’attenzione e sul livello di conoscenza di questo mestiere in Italia: negli altri paesi si è rispettati e conosciuti, qui – patria del design – non si valorizza il ruolo e i compiti del type designer.

La scarsa attenzione ai temi della leggibilità dei testi ha una ricaduta diretta sull’efficacia – ad esempio – della segnaletica e delle indicazioni stradali, con effetti diretti e spesso drammatici.

Non è mancato il riferimento al Web: un invito a non utilizzare l’Arial (molto meglio il Verdana), ricordando però che questi caratteri sono nati per lo schermo: quindi NON bisogna utilizzarli per pagine destinate alla carta.

L’invito dei curatori del seminario ai loro allievi è di considerare che siamo circondati da testi. Anche se non si fosse interessati a intraprendere questa professione è importante conoscerla per poter applicare le conoscenze acquisite ai nostri lavori e ai nostri progetti. L’invito – che vale per tutti e per tutto è di avere curiosità per le cose intorno a noi, una caratteristica essenziale per diventare un buon designer.

(Posted by fcarnera sul blog dell’università La Sapienza – Roma)

Testo in portoghese

Corso di Alta Formazione in Type Design: 4ª edizione

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14 settembre – 9 ottobre 2009

Dopo il successo delle prime tre edizioni, sia in termini di iscritti che di risultati, POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, organizza la quarta edizione del corso di alta formazione in Type Design.

Il corso nasce da un’idea di Giancarlo Iliprandi.

Si tratta di una conferma nell’offerta formativa di alto profilo per studenti, laureati e professionisti, nello specifico ambito della comunicazione visiva. Il corso nelle prime tre edizioni ha formato circa 60 partecipanti, fornendo loro competenze nel progetto dei caratteri tipografici a livello professionale.

Il corso forma designer della comunicazione capaci di gestire adeguatamente e in autonomia il progetto di famiglie di caratteri tipografici.

Il corso si articola in lezioni frontali, project work e seminari. In particolare sono previsti moduli di teoria sulla tipografia tradizionale e contemporanea, moduli per l’apprendimento del software per il disegno dei caratteri FontLab e delle metodologie per il controllo dello specifico processo progettuale. A tali moduli sono affiancati quelli di preparazione e sviluppo del project work, ma anche comunicazioni seminariali relative a casi studio di interesse culturale e pratico e incontri con esperti e type designer.

Modalità di lezione

Data di inizio: 14 settembre 2009

Data di fine: 9 ottobre 2009

15 giornate da 4 ore con lezioni frontali e seminari, e 5 giornate da 4 ore dedicate interamente al project work.

Durante il corso l’aula di lezione è a disposizione degli studenti a partire dalle 14,00.

Lezioni e seminari si terrano tutti i giorni dal lunedi al venerdi dalle 16,00 alle 20,00, presso la sede di POLI.design, via Durando 38/a, Milano – Bovisa.

Numero di ore erogate: 80 ore

I docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Piero De Macchi, Andrea Braccaloni, Luciano Perondi, Michele Patané con interventi di type designer italiani e internazionali.

I soci AIAP e ADI, usufruiscono di una quota d’iscrizione agevolata (- 20%)

Per gli studenti del Politecnico di Milano iscritti al IV o al V anno (I e II anno della Laurea Specialistica) sono offerte borse di studio da 500 Euro

Informazioni:

www.polidesign.net/type

Typoquiz: peccato sia solo in tedesco

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In Germania anche la tipometria è un gioco. Nel paese maggior produttore dei puzzle, gli studenti di progettazione grafica possono cimentarsi in questo gioco a quiz per provare a constatare il proprio bagaglio di conoscenze tipometriche e tipografiche.
Vengono posti quesiti sulla composizione dei testi, sulle classificazioni stilistiche, sulla storia delle scritture e sulle gabbie d’impaginazione. Si può giocare da soli o a squadre in modo da migliorare il proprio bagaglio culturale da principianti a professionisti della tipografia.

Le regole: il gioco consiste in 2 pacchetti di 55 carte Il gioco inizia mescolando le carte e rimettendole impilate con il titolo (la parte rossa) visibile. A questo punto i giocatori determinano chi inizia a giocare. Il prescelto prende la prima carta e chiede al relativo vicino, di risponde correttamente al primo quesito. Se l’interrogato risponde correttamente conquista la carta che andrà a costituire il suo punteggio (ogni domanda ha un valore diverso a seconda della difficoltà). Mentre se risponde scorrettamente, la carta viene rimessa ancora sotto il mucchio. In entrambi i casi sarà lui a porgere la domanda seguente ad un altro giocatore. Il gioco procede fino alla lettura di tutte le carte-domanda. Vince ovviamente chi ha risposto correttamente facendo il totale dei punti. Nel mazzo ci sono ben 15 Carte Bonus (B) e 3 Jolly (J), le prime portano i punti supplementari, se risposte correttamente, e permettono che di ricevere subito un’altra domanda; le seconde danno la possibilità di rispondere subito ad un’altra domanda se non si sa la precedente (la carta Jolly una volta utilizzata viene esclusa dal gioco).