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TypeDesign4: il “Gilda Typewriter” di Sonia Mion *

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Con il “Gilda Typewriter” di Sonia Mion siamo arrivati al decimo progetto di type design presentato in questo blog tra i lavori degli studenti del Corso di Alta formazione in Type Design della quarta edizione svolta nel 2009 presso il Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e docenti: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patané, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti: Claudio Rocha e Veronika Burian.

Il tema dei lavori di questo corso verteva sulla progettazione di un alfabeto per un’interfaccia analogica. Tali interfacce, dove il partecipante al corso poteva scegliere, sono state: 1. Macchine per scrivere 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile 3. Tastiere per computer 4. Orologi analogici 5. Cruscotti 6. Normografi 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

Il lavoro di Sonia Mion si è quindi basato su una rivisitazione di carattere monospaziato per dattilografia producendo una font molto leggibile e gradevole con una x-height molto grande senza perdere in eleganza. Come scrive Sonia nella sua presentazione: “ Furono loro, le giovani o meno giovani segretarie di azienda, le dattilografe, le operose elaboratrici di dati ai primi apparati di schedatura meccanica, le protagoniste e destinatarie più o meno consapevoli del cinema alla moda dei telefoni rosa, il pubblico ideale dei romanzi per signorine, ma anche le esponenti di una nuova generazione di lavoratrici alla scrivania.”

Type Design 4: si è concluso …

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Si è conclusa il 9 ottobre scorso la quarta edizione, con molto successo, del Corso di Alta Formazione in Type Design organizzato dal Consorzio Poli.design di Milano sotto la direzione di Giancarlo Iliprandi e Giovanni Baule. Questa edizione, con ben 28 partecipanti, ha avuto come tema per il lavoro finale la “Progettazione di un alfabeto per una interfaccia analogica”. Le interfacce proposte sono state: 1. Macchine per scrivere; 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile; 3. Tastiere per computer; 4. Orologi analogici; 5. Cruscotti; 6. Normografi; 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

L’esercitazione progettuale si è diretta su due binari, paralleli, ma di uguale importanza: da un lato la capacità di dare una soluzione tipografica tecnicamente accettabile, dove la forma delle lettere risponda per esempio alla tecnica di fabbricazione (fresature, rilievo, serigrafia, etc.); dall’altro la capacità d’interpretare correttamente in termini di stile l’oggetto in questione, producendo un alfabeto coerente con l’epoca o l’atmosfera che l’oggetto ricrea.

Anche quest’anno i docenti sono stati: James Clough, Giangiorgio Fuga, Michele Patanè, Andrea Bracaloni e Luciano Perondi. Ospiti graditi: Claudio Rocha, Giuseppe Errico, Claude Marzotto, Sandro Berra.

Nei prossimi post, come è avvenuto per la precedente edizione, saranno illustrati i vari progetti singolarmente sperando di ricevere da tutti i partecipanti i pdf dei lavori.

“Una storia di carattere” – Dieci anni di Tipoteca Italiana

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ANTIGA EDIZIONI [formato cm 27 X 29, pp. 204, ill. a colori]

a cura di SANDRO BERRA
fotografie di FABIO ZONTA
progetto grafico di ROBERTO GHERLENDA

Contributi fotografici:
Carlo Antiga, Carlo Buffa, Piero Chiodero, Giovanni Da Broi, Cesare Gerolimetto, Roberto Gherlenda, Mara Chellini Mayer, Giulia Menegatti, Enrico Pierotti, Sandra Raccanello, Regina Toncini

“Una storia di carattere” è uscito in occasione del primo decennale di storia della Tipoteca Italiana (1995-2005).
Al di là dell’intento celebrativo della fondazione che, attraverso il proprio Museo del Carattere e della Tipografia, conserva e valorizza materiali altrimenti destinati all’oblio, il libro vuole essere soprattutto un omaggio all’opera dei tipografi italiani, ai loro procedimenti, tecnologie e creatività con ricercati appunti visivi.
Un avvicinamento trasversale a questo mondo dei caratteri italiani, da una parte con le immagini, fotografie che dischiudono un universo di luoghi, caratteri e persone abbastanza oscuro ai più. Dall’altra attraverso didascalie, nelle quali si è scelto di “ampliare” il messaggio visivo, fornendo specifiche notizie di carattere storicotecnico; infine, un terzo livello è dato dai brevi testi in apertura alle diverse “unità” del libro.

Ma non solo. Il volume è anche il frutto di un viaggio fotografico in Italia alla ricerca di luoghi e uomini della tipografia: per citarne solo alcuni, Enrico Tallone, tipografo-editore ad Alpignano; Gianni Ottaviani, stampatore a Città di Castello; Adriano Porazzi, xilografo a Milano; Guido Giannini, erede di una dinastia di legatori a Firenze… In tutti i casi, si tratta sempre di ambienti ad elevato interesse “visivo”, che comunicano a chi li osserva il fascino segreto degli “antri” di questi stregoni-tipografi, unitamente al senso dell’irrimediabile perdita di un mestiere che, oggi, si è appiattito dietro ai monitor e forse smarrito nei lievi spostamenti del mouse. Grazie proprio alla quotidiana familiarità, maturata nel corso di questi dieci anni, con i caratteri, i torchi, le esperienze umane e professionali dei tipografi e dei protagonisti italiani della storia del design del carattere. Una storia di carattere è la dimostrazione dell’inequivocabile energia di un atto di fede nella tipografia e nella forza espressiva del carattere.

Le immagini in copertina sono i “terminali“ degli stili di caratteri, disegnati da Giangiorgio Fuga in occasione della sua integrazione alla Classificazione Novarese.

Per visitare il sito della Tipoteca: www.tipoteca.it

TipoItalia 1: la presentazione della rivista e il sito

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Simone Wolf, Claudio Rocha, Sandro Berra, James Clough
Grande affluenza di pubblico per la presentazione della nuova rivista di tipografia “TipoItalia” mercoledì 28 gennaio presso lo IED di Milano. Le diverse relazioni di presentazione sono state fatte da Claudio Rocha, Simone Wolf, James Clough e Sandro Berra. A questa presentazione avrei dovuto presenziare e relazionare come collaboratore ma una brutta influenza, che ancora oggi mi colpisce, me lo ha impedito. Ringrazio Sandro Berra per aver letto il mio intervento.
Presenze illustri tra il pubblico quali i tipografi Enrico Tallone e Rodolfo Campi; i bibliografi come Giorgio Montecchi; i grafici “senior” Giancarlo Iliprandi e Massimo Dradi; i type designer e calligrafi Piero De Macchi, Ivana Tubaro, Lucio Passerini, Andrea Braccaloni e tanti giovani.
Durante la serata è stato presentato anche il sito www.tipoitalia.it dove potrete trovare tutte le informazione per acquistare le riviste sia online, sia presso librerie (un primo elenco sarà disponibile a metà febbraio comprendente la Libreria Aiap); inoltre saranno visibili alcune pagine in formato pdf ed altro.

Giancarlo Iliprandi, al centro, conversa con Simone Wolf (Typevents) e Sandro Berra (Tipoteca Italiana Fondazione)

Nasce TIPOITALIA la rivista della Tipografia italiana

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Dopo lunga gestazione è finalmente in uscita TIPOITALIA la rivista della Tipografia italiana.

Curata da Claudio Rocha type designer brasiliano, ma attualmente residente in Italia, e Simone Wolf di Typevents Italia, la rivista vuole stimolare un nuovo Rinascimento della cultura tipografica italiana che da alcuni anni, grazie alla conferenza ATypI a Roma del 2002 con la prima mostra di Italic 1.0 e successivamente con altre iniziative fino ad arrivare alla seconda edizione di Italic 2.0, ha risvegliato l’interesse verso questa “arte” nata proprio nel nostro Paese alla fine del xv secolo.

Claudio Rocha, ricco della sua esperienza nella co-direzione della rivista brasiliana Tupigrafia, ha voluto far nascere anche in Italia un importante strumento di comunicazione sulla tipografia.
Nella rivista saranno illustrati aspetti storici del lettering, dell’editoria e della tipografia italiana, ed anche analisi di caratteri italiani contemporanei e saggi fotografici.
La rivista è bilingue (italiano e inglese) e il primo numero si è avvalso dei preziosi contributi di esperti della materia come James Clough, Giada Coppi, Sandro Berra, Piero De Macchi e Giangiorgio Fuga.

Vi aspetto tutti alla presentazione ufficiale che si terrà mercoledì 28 gennaio 2008 presso lo IED di Milano, via Sciesa 4 alle ore 18:30

Testo in portoghese