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TypeDesign4: “Olivia” di Francesco Filigoi

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Si chiama “Olivia” la sesta font che vi presento oggi tra quelle progettate durante il Corso di Alta Formazione in Type Design svolto lo scorso settembre e ottobre presso il Consorzio Poli.design di Milano.

“Olivia”, progettato da Francesco Filigoi di Udine, è una font ispirata alle macchine dattilografiche, ma al contrario di queste risulta proporzionale nelle spaziature.

Purtroppo il lavoro non è completo mancando il minuscolo e le lettere accentate che speriamo Francesco disegni in un prossimo futuro.

Ricordiamo che il tema dei lavori di questo corso verteva sulla progettazione di un alfabeto per un’interfaccia analogica. Tali interfacce, dove il partecipante al corso poteva scegliere, sono state: 1. Macchine per scrivere 2. RID, ovvero segnali a messaggio variabile 3. Tastiere per computer 4. Orologi analogici 5. Cruscotti 6. Normografi 7. Calcolatrici o altre macchine meccaniche.

Nelle prossime settimane saranno postati gli altri elaborati.

Regole compositive 1: blocchetto / giustificato e le giustezze minime

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Differenti sono i metodi d’allineamento di un testo: blocchetto o giustificato, ad epigrafe o centrato, a bandiera (allineata a sinistra o a destra) e sagomato; ciascuno di essi ha delle precise regole da rispettare sia come composizione, sia nell’utilizzo.

La miglior composizione di un testo per un libro, una rivista o un quotidiano è quella a blocchetto, dove la giustezza delle righe rimane uniforme. In questo tipo di composizione è indispensabile l’uso della sillabazione per non ottenere delle spaziature tra parole, “forzate e diseguali”, rendendo il testo disarmonico. Per un migliore risultato d’equilibrio tipografico bisogna cercare di non superare le tre righe sillabate consecutive ciò fa capire che in una composizione a blocchetto il corpo del testo è in relazione alla giustezza (con giustezze piccole si devono utilizzare corpi piccoli altrimenti sarà necessario una sillabazione continua). Inoltre bisogna evitare le sillabazioni con vocaboli inferiori a quattro lettere e sillabare con meno di due lettere prima o dopo il “trattino” (per esempio nel vocabolo “abate” non si deve sillabare “a-ba-te” come sarebbe corretto per la grammatica italiana, ma antiestetica in tipografia; mentre è preferibile la seguente spartizione: “aba-te”.

La disposizione del testo sagomato si ha quando le righe devono seguire la forma di un’immagine scontornata, e quindi presentano giustezze differenti.

In questo tipo di composizione bisogna evitare d’inserire l’immagine in mezzo al testo invece che ad un lato della colonna e questa non deve avere giustezze troppo piccole per non creare delle spaziature difformi.

Nella seguente immagine si possono notare, nelle giustezze piccole ai lati dell’immagine, quante variazioni di spazi vengono a crearsi.

È necessario basarsi sulla seguente tavola per sapere qual’è la giustezza minima da utilizzare con il corpo del carattere utilizzato.

Tabella sulle giustezze minime e massime consigliate in base alla grandezza del corpo del testo
Tabella sulle giustezze minime e massime consigliate in base alla grandezza del corpo del testo

In ogni caso per una corretta giustezza, bisogna ricordare che:

– I caratteri romani danno i migliori risultati con 9-12 parole per riga.

– I caratteri senza grazie hanno bisogno di righe da 7 a 10 parole.

– I caratteri con occhio grande accettano righe più lunghe, mentre quelli con l’occhio piccolo impongono meno parole per riga.

– Il numero di parole contenute in una riga può essere modificato aumentando o diminuendo il corpo, cambiando carattere o modificando la giustezza.

– La lunghezza di una linea di testo dovrebbe contenere circa da 1½ a 2 volte le lettere dell’alfabeto minuscolo di un carattere tondo, neretto, normale.

– Quando si fosse costretti a lavorare su giustezze più lunghe bisognerà aumentare lo spazio interlineare ed evitare confusione ed inciampi nel passaggio della lettura da una linea a quella sottostante.

– Con giustezze piccole conviene comporre il testo a bandiera per evitare continue sillabazioni, dato che questa deve essere utilizzata solo con i testi a blocchetto.