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Stampare con Adana | workshop tipografico 10 – 11 – 12 giugno 2011 nella verde provincia veronese

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Perché non farlo sul tavolo di cucina? Se non troviamo altro locale nella nostra piccola casa possiamo portare la macchina da stampa in cucina e stampare, tra il lavello e il micronde: un invito a cena, un biglietto di auguri, pochi versi o una raccolta di ricette per i nostri amici.
Il workshop è offerto da Alessandro Zanella presso la tipografia privata Ampersand, in località Santa
Lucia ai Monti
, a Valeggio sul Mincio, nella provincia veronese.
Ogni partecipante avrà occasione di stampare un progetto composto collettivamente con il carattere a mano in piombo e messo in stampa in una macchina manuale ADANA di piccolo formato.
Un piccolo progetto personale di limitata estensione potrà essere poi realizzato da ciascun partecipante a partire dall’esperienza acquisita. Due identiche “Adana” saranno al lavoro e le tirature saranno limitate al ristretto numero dei partecipanti.
Non sono richieste specifiche conoscenze di base.
Il workshop si articola nell’arco di tre giornate, per un totale di almeno 24 ore, con inizio alle ore 9.00 di venerdì 10 giugno 2011 e conclusione alle ore 16.00 di domenica 12 maggio 2011.
Il corso è limitato al numero massimo di sette partecipanti.
Il costo è di Euro 450,00. (Ogni materiale incluso).
Data ultima di iscrizione: 1 giugno 2011.

Per informazioni e adesioni:
STAMPARE CON ADANA
10 – 11 – 12 giugno 2011
WORKSHOP

AMPERSAND Alessandro Zanella – località Santa Lucia ai Monti, 21 – Valeggio sul Mincio – Verona – Italia
telefono 045 630 36 98 – telefono & fax 045 633 70 55 – mobile 346 476 95 32 – alessandrozanella @teletu.it

Scritto da Giò

maggio 22nd, 2011 at 9:54

A Lodi un “Museo della stampa” tutto da scoprire

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Nel centro storico di Lodi è stato realizzato nel giugno 2008 il Museo della stampa e stampa d’arte nato dalla grande passione dell’Ing. Andrea Schiavi per questa arte e per la sua importante storia. Il Museo occupa ben duemila metri quadrati di superficie al piano terra di quella che era, fino agli anni Ottanta dello scorso secolo, la ex tipografia Lodigraf.
La collezione è tra le più importanti di Europa e con la Tipoteca Italiana di Cornuda, specializzata però sui caratteri tipografici, la più completa d’Italia. Ne fanno parte macchine, attrezzature e cimeli di diverse epoche, che illustrano tutti i processi di stampa: dalla xilografia alla calcografia, dalla serigrafia alla tipografia, dalla litografia alla stampa offset, dalla composizione manuale a quella meccanica in piombo, fino alla fotocomposizione e al computer. Un Museo vivo non solo indirizzato alle Scuole ma a tutti i cultori della materia e curiosi di questa storica arte.

Si entra dalla Sala Legatoria una suggestiva galleria, alle cui pareti sono appesi grandi pannelli provenienti da un’antica legatoria, sono disposte numerose macchine per tagliare, piegare, cucire i fogli di carta stampati, nonché per completare il prodotto-libro, con finiture varie, sulla copertina o sul dorso. Si tratta di presse doratrici, macchine cucitrici e cordonatrici, tutte perfettamente funzionanti, prodotte dalle più prestigiose fabbriche europee nell’Ottocento e nel primo Novecento. A documentare le diverse operazione delle donne, addette per tradizione ai lavori di legatoria, il tipico bancone da legatore dotato di tutta l’attrezzatura manuale dell’antica Legatoria Torriani, attiva nell’Ottocento a Cologno Monzese. Molto curioso è il sistema presentato per la stampa degli spartiti musicali dove prima vengono incisi i pentagrammi con una specie di rastrellino e successivamente inserite le note incise direttamente dai punzoni.

La galleria successiva è la Sala Arte dove si può ammirare una ricca selezione di torchi calcografici e litografici di notevole interesse storico costruiti dal secolo XVI al secolo XIX, nonché alcune lastre in rame incise come matrici calcografiche intorno al 1850. Pregevole è anche la raccolta di pietre litografiche di grande dimensione proveniente dalla Casa Editrice Vallardi di Milano, eseguite tra il 1870 e il 1930. Rara e originale è la serie di cromolitografie di alcune stazioni della Via Crucis, datate 1875. Alle pareti una rassegna di prove di stampa a tema unico (una conchiglia), realizzate da noti artisti lodigiani contemporanei per documentare le diverse maniere della calcografia, oltre ad altre tecniche come la xilografia, la serigrafia e la linoleografia.

Il terzo grande spazio che si visita è la Sala della Stampa Tipografica dove tra le centinaia di reperti storici riportati all’antico splendore, sono collocati numerosi torchi tipografici in ghisa di produzione europea e americana dei secoli XIX e XX.
Nella stessa sala si trovano le prime stampatrici, dalle più semplici manuali da tavolo, alle più complesse platine e piano cilindriche, a funzionamento manuale o elettrico.

In fondo alla sala una vera e propria fonderia di caratteri in piombo con la presenza di macchine Linotype e Monotype perfettamente funzionanti per la fusione e composizione meccanica che si completano con la compositoria manuale con la raccolta di numerose polizze di caratteri tipografici nella maggior parte italiani conservate in antiche cassettiere, con punzoni, matrici e caratteri in legno.

Arricchiscono la preziosa collezione un impianto completo ad uso didattico per la fabbricazione della carta, dalla cellulosa alla filigrana, i macchinari per la stampa di carte valori, una collezioni di vecchie macchine dattilografiche e di sistema per la stampa in Braille, nonché un significativo impianto completo per la stampa a smalto in rilievo (rilievografia) con due meravigliose antiche presse capaci di stampare a più colori.

Telaio per la produzione di filigrane sulla carta
Telaio per la produzione di filigrane sulla carta

Nell’ultimo spazio museale, la Sala dei Torchi e delle Presse vi è una ricca ed elegante selezione di torchi ottocenteschi provenienti, in prevalenza, dalla rinomata fabbrica della famiglia Dell’Orto di Monza. In particolare si segnalano i torchi Stanhope e Albion appartenuti a Claudio Wilmant, il più famoso incisore e fonditore attivo a Lodi e Milano nell’Ottocento.
Seguono in successione altri torchi tipografici e presse di pregevole fattura; infine, al centro della sala, il gioiello del Museo: il torchio “Columbian”, inventato dall’americano George Clymer, costruito a Londra dal 1817. È l’unico esemplare custodito in Italia.

Particolare del torchio “Columbian”, inventato dallamericano George Clymer
Particolare del torchio “Columbian”, inventato dall’americano George Clymer

Aperto da martedì a sabato con visite guidate a pagamento e su appuntamento per classi, gruppi ed associazioni.

Museo della Stampa e Stampa d’arte a Lodi
via della Costa 4
Lodi
www.museostampa.org
info@museostampa.org
Tel. 0371.56011 – fax: 0371.422080

I Fondamenti della Tipografia a Caratteri Mobili con Paolo Lazzarelli ad Arezzo

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Il 26 e 27 settembre 2009, ad Arezzo a cura del Centro Internazionale Arti Calligrafiche e del Libro si terrà il corso di Tipografia “I fondamenti della Tipografia a Caratteri Mobili” tenuto da Paolo Lazzarelli.

Questo sarà il primo di una serie di corsi base che stanno organizzando presso la Tipografia Sociale di Arezzo in collaborazione con Paolo Lazzarelli, che ne è il proprietario. Il loro intento è offrire la possibilità di studiare con un tipografo esperto le tecniche per la realizzazione di poster e manifesti con i caratteri mobili in legno. Nel maggio del 2009 hanno invitato presso questa tipografia il tipografo americano Amos Paul Kennedy Jr., dalla bellissima esperienza è nata l’idea di future collaborazioni: Paolo offrirà un paio di corsi durante il periodo invernale per insegnare le basi della tipografia a caratteri mobili, per poi dare la possibilità agli studenti di partecipare ad un corso avanzato con Amos durante l’estate successiva.

PROGRAMMA

Sabato: il lavoro del tipografo, l’organizzazione di una tipografia e dei caratteri mobili, il torchio regolazioni e manutenzione, i margini di fissaggio. Composizione di un testo, fissaggio per la stampa, stampa.

Domenica: I colori di stampa, metodi tradizionali per la realizzazione di poster a più colori e metodi sperimentali. Gli studenti realizzeranno la composizione di un testo da loro scelto (massimo 8 o 10 parole) e lo stamperanno.

Paolo Lazzarelli
Paolo inizia a lavorare alla tipografia sociale nel 1970 e ne diventa proprietario nel 1982. La tipografia, nata nel 1890 circa, subisce varie trasformazioni, anche in relazione agli eventi politici e dal dopoguerra diventa la tipografia dei partiti di sinistra ad Arezzo. Dagli anni ‘60 si specializza nella stampa di manifesti.

SEDE:
Tipografia Sociale via Madonna del Prato, 128
52100 Arezzo Tel. 0575/23841

ORARIO:
Sabato dalle 10.00 alle 18.00 (con breve pausa pranzo)
Domenica dalle 9.00 alle 17.00 (con breve pausa pranzo)

ISCRIZIONI E COSTO:
Potete scaricare la cedola d’iscrizione dal seguente sito: www.articalligrafiche.it
Il corso costa € 200 + € 30 di iscrizione al CIAC. Il deposito di 70 euro deve essere effettuato entro il 15/09/2009 tramite versamento nel c/c intestato a: Centro Internazionale Arti Calligrafiche e del Libro
Banca Cariprato, agenzia di Arezzo, IT50 T060 2014 1910 9157 0244 379. Causale: corso tipografia 26/09/2009.

MATERIALI:
Tutti i materiali sono inclusi nel prezzo e disponibili presso la tipografia. Se desiderate stampare su carta pregiata, potete portarvi dei fogli formato max 50 x 70. Consigliamo una grammatura minima di 200gr. Consigliamo anche di portare un grembiule o vestiti adatti al lavoro manuale.

Per tutte le informazioni:
Centro Internazionale Arti Calligrafiche e del Libro
Via A.Saffi, 2
52100 Arezzo, Italy
tel/fax 0575 299978
email info@articalligrafiche.it

Caderno de Tipografia e Design Nr. 13 – Dicembre 2008

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Dopo un mese di sospensione tornano i «Cadernos de Tipografia» che trattano i temi della Tipografia, il typeface design, il design grafico, e analizzano socialmente e culturalmente i fenomeni relazionati con le edizioni, pubblicazioni e riproduzioni dei testi e delle immagini.

I «Cadernos» sono pubblicati in portoghese, e occasionalmente e parzialmente anche in spagnolo, sono diretti principalmente con le sue tematiche verso il mondo tipografico del Portogallo, Spagna, Brasile e America Latina trovando poi molti lettori al di fuori di queste realtà.

La distribuzione è gratuita, potete scaricare la versione in PDF direttamente dal sito Tipografos dove troverete anche i numeri precedenti.

Temi del numero 13: L’origine dellla ñ/Ñ, e dell’uso della tilde; La lettera gotica scolpita nella pietra; Cataldo Sículo, introduttore del latino umanista nel regno manuelino portoghese; L’insolita storia di Valentim Fernandes, il tipografo moravo che fu pagato con le spezie per stampare le leggi di un re felice; Il manoscritto di Valentim Fernandes; Manuel I, editore e bibliofilo; Appuntamento con la Prototipografia in Spagna (1); Differenzazione dei tipi metallici, catalogando gli incunabuli; L’importanza della Gotica Rotunda; Digitalizzazione delle Gotiche Rotunda.

Testo in portoghese

Caderno de Tipografia e Design Nr. 8 – Maggio 2008

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Anche questo mese è uscito il «Cadernos de Tipografia» che trattano i temi della Tipografia, il typeface design, il design grafico, e analizzano socialmente e culturalmente i fenomeni relazionati con le edizioni, pubblicazioni e riproduzioni dei testi e delle immagini.

I «Cadernos» sono pubblicati in portoghese, e occasionalmente e parzialmente anche in spagnolo, sono diretti principalmente con le sue tematiche verso il mondo tipografico del Portogallo, Spagna, Brasile e America Latina trovando poi molti lettori al di fuori di queste realtà.

La distribuzione è gratuita, potete scaricare la versione in PDF direttamente dal sito Tipografos dove troverete anche i numeri precedenti.

Temi del numero 8 dedicato alla riforma ortografica in Portogallo e nel resto d’Europa «Acordo Ortográfico»: Náufragos na Ilha Tipográfica; Assemblea della Repubblica Portoghese dibatte il 15 Maggio su «Acordo Ortográfico»; Gli scrittori dicono: «Acordo è dispensabile»; I contenuti dell’Acordo Ortográfico e i modi peculiari della loro approvazione; La riforma della riforma del tedesco; Manifesto di Defesa della lingua portoghese contro l’Acordo Ortográfico; …

Testo in portoghese

Lettere anarchiche

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Pubblicata nel numero “0” della rivista di immagini fotografiche “ALTERAZIONI”, edita nel 1988 dall’Istituto Europeo di Design di Milano a cura di Mario Cresci, questa ricerca ha dato il via, da parte di Giangiorgio Fuga, nella progettazione di nuovi alfabeti.
Lo scopo di questa ricerca era lo sperimentare nuove metodologie per“disegnare”caratteri, fuori da tutti i canoni progettuali inerenti al Type Design tradizionale.
Il risultato di tale esperienza ha dato luce ad un carattere, denominato GFT-Graffio88, che seppur con qualche lettera sproporzionata o poco felice nel disegno, nel suo insieme forma un alfabeto molto interessante presentando forme nuove.
Un’alfabeto puramente indotto dalle sequenze dei gesti e dai percorsi come fosse un grande lettering anarchico dove la leggibilità è l’ultimo presupposto della ricerca.
Le lettere ricavate dal contesto iniziale e inserite in una sequenza ordinata fa riflettere sullo statuto dell’arte, nel quale si ritrovano i tempi dei primi graffiti che erano gli archetipi della comunicazione umana e quindi anch’essi linguaggio visivo.

I graffi casuali su uno spezzone di pellicola fotografica “nera”
I graffi casuali su uno spezzone di pellicola fotografica “nera”

La tecnica e il metodo
Il procedimento usato è l’incisione tramite una punta metallica, che può essere un comunissimo ago oppure uno sgarzino, sulla gelatina della pellicola fotografica.
Una sorta di punta secca calcografica in cui, al posto di una lastrina di rame o di zinco, viene usato un supporto plastico di dimensioni molto ridotte.
Se si vuole ottenere un segno più marcato ed irregolare, è necessario bagnare la gelatina mediante un bastoncino ovattato e poi lavorare sul supporto, con la punta metallica, facendo attenzione perché la gelatina, una volta bagnata, è facilmente asportabile.
Asciugata nuovamente la pellicola se ne possono pulire i tratti incisi con un altro bastoncino ovattato questa volta asciutto.
Abbiamo quindi dei nuovi positivi o negativi a seconda dell’uso che ne vogliamo fare: proiettarli come diapositive o usarli per stampare la carta fotografica.
Dopo aver inciso casualmente sulla gelatina dei segni a punta secca con un comunissimo ago, è stato fatto un primo ingrandimento fotografico che è servito all’individuazione di figure identificabili e che assomiglino, il più possibile, a delle lettere maiuscole e minuscole in modo da ottenere un alfabeto.

La scelta dei “segni alfabetici”
La scelta dei “segni alfabetici”

Gli ingrandimenti di questi segni rappresentano sempre una sorpresa in quanto alla luce, particolari grafici che, al momento dell’incisione non sono assolutamente prevedibili, compaiono come di incanto.

La stessa tecnica può essere anche utilizzata per creare dei nuovi marchi, dei pittogrammi o semplicemente delle figure astratte.
Trovate tutte le lettere si è proceduto, sempre per mezzo dell’ingranditore fotografico, al calcolo dei fattori d’ingrandimento, tenendo conto delle ascendenti e delle discendenti delle lettere in modo da ottenere poi una uniformità del corpo del carattere.
Infine si è proceduto alla stampa finale di ogni singola lettera isolandone la forma da altri segni, e con un buon scanner importate su un computer per la vettorializzazione e la digitalizzazione finale.
Nel risultato finale di questa ricerca vi sono delle lettere molto interessanti dal punto di vista grafico, come altre meno riuscite.

Ad ogni modo provate anche voi a cercare altre lettere dal primo ingrandimento o meglio ancora ripetete anche voi questa ricerca facendo dei segni casuali con la tecnica qui illustrata, trovando poi il vostro alfabeto o dei segni da poter utilizzare per i vostri lavori.


Questo alfabeto ha preso il nome di GFT-Graffio88, e da questo primo è in fase di digitalizzazione una sua versione script, denominata GFT-Graffio98, con spessori omogenei e piccole correzioni nel disegno delle lettere originariamente meno riuscite.