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Sarà un posto tranquillo?

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A Burano nella Laguna di Venezia questa curioda indicazione
A Burano, nella Laguna di Venezia, questa curiosa indicazione

Sicuramente, in passato, questa fondamenta di Burano (VE) non era un posto raccomandabile data la denominazione. Ora al massimo potete essere “assaliti” dalle merlettaie che vi illustrano l’arte del prezioso merletto buranese o dai pescatori che riparano le reti in queste coloratissime isole che formano Burano.

Interessante è il tipo di carattere utilizzato con le (S) molto particolari, le (A) con la barra orizzontale bassa,  oltre che dalla tipologia di supporto differente dai “ninzioletti” presenti nel resto della laguna veneta. Infatti se a Venezia, Murano, ecc. l’indicazione delle calli, dei campi, dei rioterrà, ecc. sono fatte in stencil su dei rettangoli bianchi che sembrano lenzuolini a Burano sono scolpite nella pietra e successivamente riempite, ora di vernice nera, una volta di pece.

Testo in portoghese

Tesi tipografiche al Politecnico (1): Domino

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Oggi ho seguito, nella mia commissione di laurea magistrale, ben tre tesi che avevano come argomento la tipografia, segno forte di quanto questa disciplina stia rinascendo in Italia.
La prima, che vi illustro in questo primo post, mi vedeva relatore ed è stata presentata da Nora Dealti: dal titolo Domino.

Dall’introduzione della tesi:
“L’obiettivo di questa tesi è stato di fornire uno strumento utile al progettista e allo studente per scegliere in modo consapevole ed autonomo la font più adatta alla tipologia di lavoro da mettere a punto.
La necessità di fare ordine e di creare questa metodologia, utile per classificare i caratteri in base a considerazioni di tipo funzionale, che vanno oltre a quelle meramente storico-stilistiche, è diventata più forte con l’affermazione della digitalizzazione e l’avvento del desktop publishing.


La tecnologia ha, di fatto, rivoluzionato il modo di affrontare il lavoro e ha permesso ad un gran numero di persone di avvicinarsi a questo tipo di progettazione, senza necessariamente possedere conoscenze pregresse in materia di grafica e tipografia.


Domino intende, in primis, guidare il progettista in una scelta consapevole della font e, successivamente, in una sua corretta composizione, tenendo sempre in considerazione l’importante fattore della leggibilità.
Può inoltre essere impiegato per verificare, condividendo o meno, le scelte fatte da altri progettisti
riguardo a lavori già esistenti.

Domino, ovviamente, non ha la pretesa di regolamentare ogni scelta tipografica, è indubbio che il progettista debba tener conto anche di altri fattori come il contesto, lo stile, il target, ecc., ma
ritengo possa essere un buon punto di partenza.


Il progetto Domino è costituito da un manuale contenente i princìpi guida relativi ai sette ambiti
progettuali individuati (testo corrente, titolazioni, headline pubblicitarie, immagine coordinata, segnaletica, infografica e video), da un taccuino su cui poter testare e catalogare le font, e da un gioco, un domino appunto, con cui mettere alla prova le conoscenze acquisite con la guida”.

La tesi di Nora Dealti è stata valutata molto positivamente.